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I Giochi Paraolimpici di Torino 2006

L’ultima volta, a Salt Lake City, arrivarono nove medaglie, tre delle quali d’oro. Un bottino di tutto rispetto che a Torino non sarà facile bissare, “anche se la squadra paralimpica italiana darà il meglio di sé come ha sempre fatto”. La promessa è di Marco Giunio De Sanctis, il capo missione che guiderà i 39 atleti azzurri all’assalto delle Paralimpiadi invernali.

“Negli ultimi quattro anni, gli sport invernali hanno avuto una notevole evoluzione e non è facile prevedere chi salirà sul podio”, dice De Sanctis schivando così il toto medaglie. A una settimana dall’inizio delle gare, chiedergli un pronostico é inevitabile. Ma a differenza del collega Raffaele Pagnozzi, il capo missione paralimpico non ha avuto nessuna premonizione. “Per noi – spiega – fare previsioni è più complicato perché la disabilità è una variabile che incide molto sui risultati delle gare”. Le speranze di salire sul podio, comunque, non mancano: “Abbiamo una squadra formata da molti atleti che sono a fine carriera – continua il capo missione – e questo potrebbe rappresentare uno stimolo in più, visto che ci tengono a chiudere bene, ma anche un ostacolo”.

Proprio come il fatto di gareggiare in casa, “che può esaltare alcuni – dice – ma anche frenare quelli che patiscono le pressioni dell’ ambiente”. Quello di partenza, forse anche per ragioni di scaramanzia, é dunque un basso profilo: “Nelle passate edizioni – ricorda il capo missione – ci siamo sempre piazzati tra il decimo e il diciassettesimo posto del medagliere. Non sarà semplice ottenere lo stesso risultato a Torino, dove potrebbero arrivare tre medaglie”. Con le nazionali di hockey e di curling al loro debutto in una competizione internazionale, le maggiori chanches sono nello sci alpino.

Tra i candidati al podio ci sono infatti “Gianmaria Dal Maistro e Silvia Parente nella categoria non vedenti – precisa De Sanctis – Christian Lanthaler e Florian Planker in quella standig (cioé gli atleti amputati che gareggiano in piedi, ndr) e Fabrizio Zardini in quella sitting”, ovvero gli atleti con disabilità ad entrambi gli arti che sciano seduti su speciali monosci.

Un discorso a parte merita Melania Corradini, che nella cerimonia d’apertura di venerdì sera sarà la portabandiera dell’Italia. “Quella di Torino – dichiara De Sanctis – sarà la sua prima Paralimpiade per cui bisognerà vedere come gestirà questo esordio”. Il rischio è lo stesso che alle Olimpiadi ha messo in crisi la pattinatrice Carolina Kostner, anche lei portabandiera azzurra alla sua prima esperienza a cinque cerchi. “Non ci sono dubbi però – è lo slancio d’ottimismo del capo missione – che Melania sia fortissima…”. Esattamente come tutti gli atleti disabili, dal primo all’ ultimo, “perché il loro comportamento – conclude – è il migliore esempio che si possa dare ai ragazzi disabili che non fanno sport. Sapere che, proprio grazie alle Paralimpiadi, potranno anche solo pensare di farlo è senza dubbio la medaglia più preziosa che si possa vincere”.

I numeri dei Giochi Paralimpici• 1 Villaggio Olimpico: Sestriere• 4 Comuni sedi di gara: Torino, Sestriere, Pragelato, Pinerolo• 5 discipline: sci alpino, sci nordico, biathlon, ice sledge hockey, curling• 10 giorni di gare: dal 10 al 19 marzo 2006• 40 Comitati Paralimpici Nazionali• 1.000 rappresentanti dell’IPC (International Paralympic Committe), dei Comitati Paralimpici Nazionali e Federazioni• 1.000 giornalisti e operatori dei media• 1.200 ospiti degli sponsor• 640 atleti e guide• 600 tecnici e responsabili• 6.000 volontari• 250.000 spettatori previsti sui siti di gara

Il sito delle Paraolimpiadi di Torino