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Olimpiadi 2026: il Coni presenta la candidatura di Milano e Cortina, Torino fuori. Infuria la polemica

«Stiamo presentando un progetto innovativo, secondo le linee di Agenda 2020 e le nuove norme, che includerà non solo le città di Milano e Cortina ma anche le rispettive Regioni, Lombardia e Veneto, entrambe pronte a sostenere l’offerta e fornire le garanzie». È stata questa la sintesi della filosofia dell’iniziativa del Coni sintetizzata dal suo presidente, Giovanni Malagò, nella lettera inviata al Cio. Una candidatura che, è stato precisato nella lettera, ha il «il sostegno politico del nostro Governo».

Proprio sul ruolo dell’esecutivo, si è aperta comunque una delle diverse polemiche di giornata. Da alcuni, infatti, è arrivata la richiesta al Governo di ripensare al diniego dei fondi nel caso la candidatura fosse stata a due e non a tre (come infatti è avvenuto). A stretto giro è arrivata però la risposta del vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, che a margine di un’assemblea dei metalmeccanici ha detto chiaramente: «La nostra posizione è semplice e chiara: o chi vuole fare le Olimpiadi se le paga da solo o le Olimpiadi non si fanno». Niente soldi da Roma, dunque, né per i costi diretti né per quelli indiretti.

Intanto, mentre i presidenti di Veneto e Lombardia oltre che il sindaco di Milano si stanno preparando per i primi passi e per la raccolta fondi (è stata comunque assicurata la fattibilità finanziaria con il sostegno delle due Regioni), a Torino la sindaca Chiara Appendino ha bollato come «incomprensibile» la candidatura e aggiunto: «Chi si assume questa responsabilità dovrà spiegarla al Paese».

Appendino ha poi chiesto che la proposta del Coni venga comunque messa ai voti in ambito nazionale. Dichiarazioni che non hanno evitato l’infuriare di una forte polemica contro la sindaca che è arrivata, da parte di alcuni schieramenti, alla richiesta di dimissioni. Mentre Sergio Chiamparino, presiedente del Piemonte, ha detto: «Se c’è una possibilità di recuperare, senza Torino, un ruolo per le montagne olimpiche torinesi, la Regione c’è». E forse uno spiraglio c’è ancora. «So che ci sono in corso contatti per vedere se è possibile ricucire su questa decisione», ha infatti dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Torino, Vincenzo Ilotte.