Musei d'arte sacra
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Raccolta d'arte sacra della Collegiata di S. Maria a Figline

Parole chiave: musei d'arte sacra (92)

di Rossella Tarchi

Con la distruzione del Castello di Figline Vecchio, avvenuta nel 1252, la popolazione del fondovalle ebbe un tale incremento che l'allora vescovo di Fiesole decise di far erigere una nuova chiesa dedicata a S. Maria. Questa divenne Collegiata con bolla di Alessandro VI del 29 luglio 1493.

Pur avendo subito a livello architettonico, numerosi rimaneggiamenti e trasformazioni, che l'hanno portata a configurarsi ad unica navata e tetto a capriate, la Collegiata di Figline conserva al suo interno interessanti testimonianze artistiche, come gli affreschi di scuola fiorentina della fine del XIV, andati in parte perduti, probabilmente per le manomissioni settecentesche, epoca in cui furono addossati alle pareti alcuni altari. Segnaliamo il dipinto del primo quarto del XIV secolo raffigurante la Madonna col Bambino tra angeli e i santi Lodovico di Tolosa, Elisabetta di Ungheria, conosciuta come “Madonna della Neve”, tempera e oro su tavola cuspidata del Maestro di Figline, il San Giuseppe, statua in terracotta parzialmente invetriata di Andrea della Robbia (1505-1510) e la pala di Giovanni Andrea de Magistris da Toldarola (datata 1539), con la Madonna col Bambino, San Rocco e San Romolo che offre la riproduzione in miniatura del castello di Figline, collocata sulla parete destra della chiesa, già sull'altare della Comunità davanti al quale si rinnovavano le cariche comunali.

Dal 1984 all'interno della Collegiata è stata allestita una piccola esposizione di oreficerie, paramenti, mobili e quadri, che facevano parte del suo corredo liturgico. Queste opere, circa ottanta, sono esposte in due piccole sale alle quali si accede attraverso la sacrestia.

La prima potremmo considerarla la “quadreria” della piccola raccolta, in quanto espone le uniche opere pittoriche conservate: quattro grandi tele Cinque-Seicentesche. La prima entrando a sinistra raffigura la Madonna con i santi Lucia, Antonio Abate, Francesco e Giuseppe, seguono una Crocifissione, una Madonna fra Santi e angeli e il Martirio di San Lorenzo, opera quest'ultima di Lodovico Cardi detto il Cigoli, “il Tiziano e ‘l Correggio di Firenze” come lo definì il Baldinucci nelle sue Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua. Il Santo è ritratto nel momento del supplizio, il fuoco acceso e i carnefici che lo trattengono, attraverso dei bastoni, sulla graticola, in alto due angeli portano al Santo un ramo di palma, simbolo del martirio.

In questa stessa sala sono esposti anche due corali del XV secolo con lettere miniate e coperta di cuoio con borchie di ottone; tre poltrone con braccioli (XVII-XVIII sec.), con seduta e schienali rivestiti di tappezzeria verde e rossa, non originale; tre panchetti di legno, dei quali uno del XVIII secolo di noce intagliato, laccato e dorato e una credenza del XVII secolo di manifattura toscana, in legno di noce intagliato e impiallacciato, di stile piuttosto comune, con base rettilinea e quattro sportelli con pomello di ottone. Sopra serie di sei candelieri di ottone (XVIII sec.).

La seconda sala accoglie le oreficerie e i paramenti. Entrando, sulla parete destra troviamo una prima vetrina con in basso tre piatti per elemosine (inizi XVI sec.) di ottone sbalzato, al centro un motivo a baccellature concentriche e a rilievo che riproducono la struttura di un tipo di piatto di manifattura tedesca che si diffuse nel Cinquecento. Nel ripiano centrale una teca eucaristica (datata 1834) in argento, particolarmente elegante e raffinata nell'esecuzione a incisione e sbalzo, con corpo liscio e coperchio decorato da una raggera di foglie di palma; una teca per ostia magna (XIX sec.), una palmatoria (metà del XIX sec.), alcune lastre incise, due statuette e un turibolo di manifattura toscana (XV sec.) in ottone sbalzato con motivi a bifora e trifoglio, che compare nell'inventario dei Libri di Debitori e Creditori segnato B, conservato nell'Archivio della Collegiata.

Nell'ultimo ripiano sono esposte tre croci da altare (XV e XVII sec.) tutte in ottone con terminali polilobati sui quali sono raffigurati i simboli degli Evangelisti, nella croce quattrocentesca, la Madonna, San Giovanni, la Maddalena e Dio Padre nelle altre due; una statuetta lignea raffigurante il Bambino in atto di benedire e un reliquiario ad urna del XIX secolo di legno laccato e dorato, con coperchio decorato da due palme incrociate.

Al centro della sala due vetrine espongono alcune pianete, corredate da stola e manipolo, fra le quali una del XVI secolo di seta bianca e velluto rosso dal tipico motivo a cardo entro ogiva, una ottocentesca con ricco ricamo a rilievo in fili dorati, che riproduce i Simboli dell'Eucarestia, le spighe (il pane) e i grappoli d'uva (il vino) e un'interessante pianeta di manifattura francese con in basso uno stemma cardinalizio circondato da volute. Troviamo inoltre una tonacella, alcune borse e un pregevole ostensorio di manifattura fiorentina (seconda metà del XVII sec.) in argento sbalzato, cesellato e ottone, con base triangolare, zampine di leone, cartelle ovali sormontate da teste di cherubini e raggera formata da spighe di grano e grappoli d'uva.

Le opere più interessanti conservate in questa sala sono due tavole triangolari raffiguranti due Angeli a figura intera con le braccia conserte, vesti gialle e rosa, attribuite a Domenico Ghirlandaio (XV sec.), che formavano la riquadratura della tavola cuspidata, conservata in chiesa, del Maestro di Figline. Le due tavole, rinvenute sotto una pittura azzurra settecentesca, furono separate ed esposte nel 1946 alla Mostra delle opere restaurate.

La sala si completa di altre tre vetrine collocate nelle pareti del lato sinistro. Nella prima sono esposti alcuni reliquiari e ostensori dell'Ottocento, una serie di tre vasetti per gli olii santi con corpo a bulbo completamente inciso e corredati da una cassettina di legno (seconda metà XVII sec.), un secchiello (seconda metà del XVIII secolo) in argento, essenziale nella decorazione a semplici nervature verticali, una coppia di ampolline (manifattura fiorentina inizi XIX sec.), due messali con coperte di velluto rosso e applicazioni in argento e una singolare alzatina con brocca (manifattura fiorentina del XIX sec.) di grande effetto decorativo che bene esemplifica il gusto eclettico ottocentesco soprattutto nella realizzazione della complessa decorazione a filigrana d'argento che avvolge completamente una grande conchiglia di madreperla.

Nella seconda vetrina vi sono calici (XVIII e XIX sec.) con decori che riproducono prevalentemente i Simboli della Passione (nel sottocoppa o nel nodo), alcuni reliquiari a ostensorio, in legno dorato, di tipologia assai diffusa nel XVIII secolo; un ostensorio della bottega del Ceccherelli (XX sec.) di gusto eclettico, il cui fusto è realizzato con una figura di angelo e una serie di due piccoli dipinti ovali con cornice di argento, raffiguranti la Madonna Addolorata (prima metà del XIX sec.).

Nell'ultima vetrina, sulla parete di fondo, vi sono ancora altri ostensori, turiboli, navicelle, reliquiari, in argento, per lo più del XVIII-XIX secolo, un diadema con pietre colorate (XX sec.) di chiara destinazione devozionale e, in particolare, una pisside del 1667 con iscrizione che ricorda il committente, la Congregazione della Morte di Figline e una mostra con aspersorio (XIX sec.) singolare oggetto liturgico di manifattura toscana del XIX secolo, in legno intagliato, dorato e argento, con raffigurato un angelo che sorregge l'aspersorio.

Nella sala sono esposti infine una statuetta di pietra scolpita a tutto tondo della Madonna, di ignoto scultore francese del XV secolo, ed alcuni arredi: un leggio del XVIII secolo, una poltrona con braccioli dei primi del XIX secolo di legno laccato e dorato con tappezzeria non originale e un faldistorio del XVII secolo ricoperto di stoffa e cuscino gialli.

© TOSCANAoggi 2000

INDIRIZZO: Collegiata di S. Maria - piazza Marsilio Ficino, 43 - Figline Valdarno (Fi)
INGRESSO: gratuito, su prenotazione
INFORMAZIONI: tel. 055/958518

Raccolta d'arte sacra della Collegiata di S. Maria a Figline
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