Toscana

100 INSEGNANTI SUI BANCHI DELLA NORMALE DI PISA PER CAPIRE LA SHOAH E PREPARARE IL «TRENO DELLA MEMORIA» AD AUSCHWITZ

Sono quasi 100 gli insegnanti che accompagneranno 500 studenti degli Istituti di istruzione superiore di secondo grado della Toscana in occasione della settima edizione del Treno della memoria, che partirà da Firenze con destinazione Auschwitz il prossimo 24 gennaio 2011. Il percorso dell’iniziativa parte a Pisa domenica 29 agosto nella aule della Scuola Normale Superiore; gli insegnanti tornano da “allievi” sui banchi della Summer School intitolata ”Capire gli stermini-Per una didattica della Shoah”. Il suo scopo è trasmettere conoscenze storiche ed apprendimenti metodologici e didattici da consegnare ai ragazzi e metterli in condizione di affrontare il viaggio della memoria preparati ed informati, per farlo diventare esperienza ricca e autentica. L’iniziativa, nata su impulso della Regione Toscana, viene realizzata in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa, il Forum per i problemi della pace e della guerra e l’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana.Ormai da anni la Regione Toscana riconosce nello studio della Shoah e degli stermini del Novecento un momento educativo fondamentale della formazione scolastica, e si impegna da anni a promuove la formazione degli insegnanti su questi temi; sono oltre 500 quelli che, dal 2002 ad oggi, si sono “formati” attraverso la partecipazione ai seminari che hanno preceduto e preparato ciascuna edizione del Treno della Memoria.«Di fronte ad un’umanità ancora segnata dal genocidio, dalla pulizia etnica, dal razzismo, dall’antisemitismo e dalla xenofobia – afferma l’assessore alla cultura Cristina Scaletti, che inaugurerà l’iniziativa con un saluto agli insegnanti convenuti – il compito di una pedagogia della Shoah è quello di far emergere i meccanismi attraverso i quali prima nasce l’idea e poi si realizza la concretizzazione dello sterminio. E di costruire quindi una consapevolezza critica che metta in guardia cittadini, soprattutto i giovani, dai germi dell’intolleranza, dagli anelli della catena che può portare ai peggiori crimini. Un compito tanto più importante se si pensa ai problemi che oggi la nostra società sta vivendo, in questa fase di difficile e confuso passaggio ad una società multietnica, multireligiosa ed in cui troppo spesso si manifestano le tante ramificazioni del pregiudizio, del razzismo e dell’antisemitismo.» (cs-Dario Rossi)