Toscana

34 MILA ALUNNI STRANIERI NELLE SCUOLE TOSCANE

Nell’anno scolastico 2005-2006 gli alunni stranieri che hanno frequentato le scuole toscane sono stati 33.983. Un piccolo esercito che rappresenta in Toscana il 7,3% del totale, una percentuale ben superiore al dato medio nazionale attestato sul 4,8%. La presenza di alunni stranieri a livello regionale ha visto una crescita costante e, negli ultimi cinque anni, è triplicata, con un incremento medio annuo di 4.250 alunni. Non si tratta di una presenza diffusa in maniera omogenea sul territorio: se Firenze, Arezzo, Prato e Pisa fanno la parte del leone rispettivamente con oltre 10 mila, 4 mila e 3 mila studenti e se, in alcune realtà, come Pistoia, si è assistito a una crescita esponenziale, vi sono province dove il fenomeno resta ancora contenuto (Livorno, Grosseto e Massa Carrara). Resta il fatto che la crescita non sembra destinata a fermarsi nel breve periodo. Se il trend resterà invariato si prevede infatti un raddoppio degli alunni stranieri ogni quattro anni.

Nel frattempo, sta cambiando altrettanto in fretta la composizione interna. Gli studenti di prima generazione, cioè quelli nati all’estero, stanno infatti cedendo rapidamente il passo alla seconda generazione, quella dei ragazzi nati in Italia. La nazionalità di provenienza prevalente in Toscana è quella albanese (in tutto 9.636 studenti), che risulta la più diffusa in otto province (Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena) mentre a Prato prevale la componente cinese (1.529) e ad Arezzo quella romena (1.129).

Questi alcuni degli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio scolastico regionale con sede presso la Provincia di Pisa e citati dall’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini al meeting antirazzista di Cecina.

“Sono dati per noi utilissimi – afferma l’assessore – perché confermano la centralità delle politiche per l’integrazione e per favorire l’interculturalità all’interno della scuola toscana. E’ una strada che la Regione ha intrapreso non da oggi ma che, oggi, trova ulteriore impulso nel nuovo piano di indirizzo per l’istruzione, formazione e lavoro che la giunta ha appena inviato al consiglio regionale”.

L’assessore, in particolare, ha ricordato il valore del progetto di iniziativa regionale per l’educazione interculturale che intende andare oltre la semplice integrazione scolastica, puntando all’obiettivo dell’inclusione sociale e del diritto di cittadinanza per tutti gli alunni, attraverso strumenti didattici innovativi e grazie al confronto e al dialogo fra culture. Forte spazio al dialogo fra culture e apertura per le diversità anche nelle numerose iniziative portate avanti nelle scuole grazie ai Pia (progetti integrati di area) finanziati dalla Regione Toscana con il coinvolgimento del territorio e delle istituzioni.

Ma la forte presenza di alunni stranieri all’interno delle scuole toscane è strettamente legata a un altro fenomeno al quale la Regione ha dichiarato guerra aperta: la dispersione scolastica. “Gli alunni stranieri sono una categoria a rischio di dispersione scolastica – commenta Simoncini – e varie ricerche segnalano, fra questi studenti, numerosi elementi di disagio. In particolare emerge un forte ritardo negli studi che risulta 25 volte più alto rispetto ai compagni di nazionalità italiana e che tende a crescere via via che sale il livello di studi Il ritardo diminuisce, soprattutto nella scuola elementare e media, per i bambini nati da famiglie immigrate e ormai stabilizzate in Italia da alcuni anni. Su questo ci proponiamo di lavorare ancora, con iniziative per contrastare il disagio e offrire pari opportunità nella prosecuzione degli studi”. (cs-bc)