Toscana

A Firenze un giardino per Fedra Farolfi, la “sorella degli emigranti”

Il nome di Fedra è legato a tante attività fiorentine del dopoguerra a favore di opere quali la Madonnina del Grappa, l’Istituto degli Innocenti, l’ospedale di Careggi, la parrocchia di San Felice in Piazza. Per tutte queste organizzazioni Fedra partecipò anche con raccolte fondi per le strade di Firenze.Iscritta al Cif (Centro italiano femminile), divenne poi presidente provinciale dell’Anfe – associazione nazionale famiglie degli emigrati.Tra le numerose attività organizzate nell’ambito dell’Anfe si possono ricordare, oltre all’intensa corrispondenza epistolare con emigrati e familiari, l’accoglienza e assistenza agli emigranti in transito dalla stazione di Firenze, le visite a Palazzo Vecchio per i figli dei minatori delle miniere belghe diretti alle colonie marine toscane, accolti dal sindaco Giorgio La Pira, e la collaborazione con la Rai di Firenze per la registrazione, in occasione del Natale e della Pasqua, di messaggi di auguri da parte dei parenti degli emigrati, che venivano poi trasmessi in tutti i paesi nei quali si trovavano i lavoratori fiorentini.Fedra ha lasciato un corposo archivio, che testimonia la partecipazione fattiva e affettiva con cui portava avanti le sue attività e il grande lavoro di comunicazione umana e di intermediazione pubblica con Istituzioni, banche, associazioni e autorità in tutto il mondo.A presiedere la cerimonia di intitolazione del giardino, l’assessore del Comune di Firenze per la memoria e la toponomastica Alessandro Martini, insieme alla figlia e le nipoti.