Toscana

ABORTO, RISOLUZIONE CONSIGLIO REGIONALE: OBIEZIONE SU PILLOLA GIORNO DOPO E’ INTERRUZIONE DI SERVIZIO

Rifiutarsi di fornire la pillola del giorno dopo è un’interruzione di pubblico servizio. Questo, in sintesi, il messaggio contenuto una risoluzione approvata a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana e presentata dal gruppo Pd. La risoluzione entra nel dibattito in merito all’eventuale diritto all’obiezione di coscienza nella fornitura di farmaci induttori dell’aborto e dell’eutanasia. La risoluzione condivide le valutazioni espresse da Federfarma, per cui un eventuale diniego alla fornitura di farmaci, a fronte di regolari prescrizioni mediche, si configurerebbe come interruzione di pubblico servizio e conferma la convinzione che il riconoscimento dell’obiezione di coscienza abbia fondamento solo in presenza di farmaci espressamente dedicati all’aborto e all’eutanasia e non per la pillola del giorno dopo. L’atto è stato approvato con il voto favorevole del Pd, quello contrario del centrodestra e l’astensione di Sinistra Arcobaleno e Ps. Sullo stesso argomento l’Aula ha poi respinto altre due mozioni. Una presentata dal gruppo Udc, ha ricevuto il voto favorevoli del solo centrodestra, e impegnava, tra l’altro, “la Giunta a consentire l’esercizio al diritto di obiezione e richiedere il consenso informato scritto nel caso di prescrizione”. L’altra mozione, presentata dal Ps, riguardava l’appello del Papa sull’obiezione di coscienza dei farmacisti, e impegnava, tra l’altro, il presidente Martini e la Giunta a sostenere la posizione di Federfarma. La mozione ha ottenuto il voto favorevole di Ps e Sinistra Arcobaleno, quello contrario del centrodestra e l’astensione del Pd. Critico in merito alla votazione il capogruppo Ps Pieraldo Ciucchi che ha visto respinta anche un’altra mozione dedicata all’esonero Ici per gli immobili ad uso commerciale della Chiesa. “Sulla laicità – ha commentato Ciucchi – continuiamo a non vedere differenze sostanziali tra Pd e Pdl, che anche oggi in Consiglio regionale hanno dimostrato di avere la stessa sollecitudine quando si tratta di affrontare questioni che riguardano i temi eticamente sensibili”. (ANSA).