Toscana

ABORTO: ROSSI, RIDUZIONE E’ OBIETTIVO REGIONE TOSCANA; UNIONE: APPLICAZIONE PIENA LEGGE 194

“L’aborto è una sconfitta per la donna e per la società e la sua riduzione è un obiettivo fondamentale delle politiche regionali”. Lo ha dichiarato, informa una nota, l’assessore per il diritto alla salute, Enrico Rossi, rispondendo ad un’interrogazione del capogruppo Udc Marco Carraresi sul tema dell’interruzione volontaria di gravidanza. “La legge 194 è una buona legge – ha aggiunto Rossi – che nel paese ha determinato la drastica riduzione del ricorso all’ interruzione volontaria di gravidanza. E’ una legge – ha detto ancora – che applichiamo e vogliamo continuare ad applicare al meglio”. L’assessore ha spiegato che “in Toscana un concepito su cinque non è di origine italiana e sono le donne straniere ad abortire di più. E’ necessaria un’iniziativa forte verso le donne immigrate, con una collaborazione di tutti i soggetti interessati”. Rossi ha sottolineato che nel 2006 le interruzioni volontarie di gravidanza in Toscana sono state 8879, di cui 5577 su donne italiane e 3286 su donne straniere. Il tasso di abortività, il rapporto tra numero di concepimenti e numero degli aborti, è passato dal 20,6% del 2001 al 19,7% del 2006. Tra le donne italiane si registra, una diminuzione dal 18,7% al 16,1%, mentre tra le donne straniere c’é un leggero aumento dal 31,84% al 32,17%. Rossi ha anche ricordato il finanziamento di tre milioni di euro destinati ai consultori ed il lavoro svolto dal Centro multidisciplinare per la diagnosi e la terapia dei difetti congeniti (Meyer e Careggi), che ha permesso di ridurre di due terzi (dal 45,5% al 13,7%) il ricorso all’aborto in presenza di gravi patologie congenite. Critico Carraresi secondo cui “il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza non è in calo, ma, rispetto al numero delle donne in età fertile, è aumentato e non soltanto fra le donne immigrate. La situazione toscana ha pochi paragoni così fallimentari a livello nazionale”. Il capogruppo Udc ha ricordato che negli ultimi anni è “praticamente raddoppiato” il numero degli aborti di donne provenienti dall’est europeo e dall’Asia, mentre le interruzioni di gravidanza dopo i novanta giorni nel 2006 sono state 237, un numero maggiore dei cinque anni precedenti. Per Carraresi, infine, “i consultori non funzionano bene, perché non offrono aiuti concreti e alle interruzioni di gravidanza dedicano meno del 10% della loro attivita”. Adottare tutti gli atti necessari perché sia garantita in Toscana “un’applicazione piena, coerente ed omogenea” della legge 194, tenendo conto dei progressi tecnico-scientifici e dei mutamenti socio-demografici che nei trent’anni di vigenza della legge si sono verificati. E’ quanto dice la mozione approvata a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana con i voti dei consiglieri dell’Unione e il no di Fi, An, Udc e Af. La mozione unitaria, prima firmataria Lucia Franchini (Pd), impegna poi la giunta a potenziare i consultori con riferimento alla prevenzione dell’aborto e alla contraccezione, con particolare attenzione alle informazioni fra le migranti e le adolescenti, ad attivare una nuova campagna di informazione per prevenire le gravidanze non desiderate, ad attuare ed estendere le tecniche innovative meno invasive riguardanti sia lo svolgimento della gravidanza e lo sviluppo del feto, sia le metodiche di interruzione più recenti e meno invasive. L’aula ha respinto tre mozioni, due presentate da Anna Maria Celesti (Fi) e una da Marco Carraresi (Udc). Tutte le mozioni erano collegate all’interrogazione di Carraresi all’assessore al diritto alla salute, Enrico Rossi, sull’aborto. (ANSA).