Toscana

AFGHANISTAN, ATTENTATO CONTRO MILITARI ITALIANI, DUE MORTI E QUATTRO FERITI

Due soldati italiani sono morti e altri 4, tutti alpini, sono rimasti feriti oggi in Afghanistan per l’esplosione di una bomba lungo una strada alla periferia di Kabul, nella zona della Musay Valley, dove i militari erano in pattugliamento. Il convoglio eracomposto da due veicoli blindati Puma, a bordo del quale c’erano Alpini del II Reggimento di Cuneo. Secondo una prima ricostruzione dello Stato Maggiore della Difesa, l’attentato è avvenuto alle 16:50 ora locale (le 13:50 in Italia).

L’esplosione ha investito i due veicoli blindati ‘Puma’, con a bordo 12 uomini: quello che ha riportato le conseguenze più gravi è stato il primo. Riguardo all’ordigno utilizzato due sono le ipotesi: o una mina, oppure un “IED”, cioè una bomba artigianale fatta scoppiare al passaggio del convoglio. La notizia della morte dei due soldati italiani è stata data dal portavoce della Nato in Afghanistan, che ha così rivisto il precedente bilancio fornito da fonti militari italiane in cui si parlava di sei feriti, due dei quali in condizioni gravissime. I due militari che erano stati dati in condizioni gravissime, e che adesso sono dati per morti, sono il Tenente Manuel Fiorito, secondo reggimento alpini di Cuneo e il maresciallo ordinario Luca Polsinelli, nono reggimenti alpini dell’Aquila. Manuel Fiorito, tenente in forza al II Reggimento alpini di Cuneo, era nato il 13 febbraio 1979 a Verona, dove era residente. Non era sposato. Luca Polsinelli, maresciallo ordinario dell’Esercito, era effettivo al IX Reggimento Alpini dell’Aquila. Era nato a Orbetello il 20 ottobre 1977 e residente a Sora. Non era sposato.

I feriti lievi sono il caporal maggiore Sc Giarracca, il caporal maggiore Sc Clementini, il caporal maggiore Sc Rivano, il primo caporal maggiore Mastromauro, tutti del secondo reggimento alpini di Cuneo. Sul posto sono intervenuti gli elicotteri del Contingente italiano per l’evacuazione medica d’urgenza del personale coinvolto nell’esplosione.

L’attentato al convoglio di alpini è arrivato 24 ore dopo l’avvicendamento tra il generale Mauro De Vecchio e un collega britannico al comando di Isaf, la forza multinazionale della Nato in Afghanistan. L’Italia ha tenuto il comando di questa importante missione per nove mesi, durante i quali non sono mancati gli incidenti, ma neppure i momenti importanti per la vita del Paese, come le prime elezioni dopo 25 anni e la convocazione del Parlamento.

Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ha espresso sgomento e immenso dolore per gli alpini vittime dell’attentato di oggi a Kabul. Per Romano Prodi “il tributo dato dai nostri soldati per la pace è forse in questo momento il massimo problema del nostro paese”. “E’ terribile, non ci voleva”, ha commentato Silvio Berlusconi. “Difendere la democrazia nei paesi dove non c’è, spesso ha dei costi pesantissimi”.

Grande dolore ad Orbetello per la notizia della morte di Luca Polsinelli, il maresciallo rimasto ucciso nell’attentato a Kabul. L’alpino era infatti nato nella città toscana il 20 ottobre 1977 e in Maremma è rimasto fino all’età delle scuole elementari, fino a quando cioé la famiglia si è trasferita a Sora (Frosinone) per seguire il padre Emilio, carabinieri per alcuni anni in servizio tra Montiano e, appunto, Orbetello. La famiglia Polsinelli ha lasciato un ottimo ricordo tra i colleghi e gli amici e il paese è rimasto profondamente colpito dalla tragica notizia arrivata da Kabul.