Toscana
AFGHANISTAN, ATTENTATO CONTRO MILITARI ITALIANI, DUE MORTI E QUATTRO FERITI
Due soldati italiani sono morti e altri 4, tutti alpini, sono rimasti feriti oggi in Afghanistan per l’esplosione di una bomba lungo una strada alla periferia di Kabul, nella zona della Musay Valley, dove i militari erano in pattugliamento. Il convoglio eracomposto da due veicoli blindati Puma, a bordo del quale c’erano Alpini del II Reggimento di Cuneo. Secondo una prima ricostruzione dello Stato Maggiore della Difesa, l’attentato è avvenuto alle 16:50 ora locale (le 13:50 in Italia).
I feriti lievi sono il caporal maggiore Sc Giarracca, il caporal maggiore Sc Clementini, il caporal maggiore Sc Rivano, il primo caporal maggiore Mastromauro, tutti del secondo reggimento alpini di Cuneo. Sul posto sono intervenuti gli elicotteri del Contingente italiano per l’evacuazione medica d’urgenza del personale coinvolto nell’esplosione.
L’attentato al convoglio di alpini è arrivato 24 ore dopo l’avvicendamento tra il generale Mauro De Vecchio e un collega britannico al comando di Isaf, la forza multinazionale della Nato in Afghanistan. L’Italia ha tenuto il comando di questa importante missione per nove mesi, durante i quali non sono mancati gli incidenti, ma neppure i momenti importanti per la vita del Paese, come le prime elezioni dopo 25 anni e la convocazione del Parlamento.
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ha espresso sgomento e immenso dolore per gli alpini vittime dell’attentato di oggi a Kabul. Per Romano Prodi “il tributo dato dai nostri soldati per la pace è forse in questo momento il massimo problema del nostro paese”. “E’ terribile, non ci voleva”, ha commentato Silvio Berlusconi. “Difendere la democrazia nei paesi dove non c’è, spesso ha dei costi pesantissimi”.
Grande dolore ad Orbetello per la notizia della morte di Luca Polsinelli, il maresciallo rimasto ucciso nell’attentato a Kabul. L’alpino era infatti nato nella città toscana il 20 ottobre 1977 e in Maremma è rimasto fino all’età delle scuole elementari, fino a quando cioé la famiglia si è trasferita a Sora (Frosinone) per seguire il padre Emilio, carabinieri per alcuni anni in servizio tra Montiano e, appunto, Orbetello. La famiglia Polsinelli ha lasciato un ottimo ricordo tra i colleghi e gli amici e il paese è rimasto profondamente colpito dalla tragica notizia arrivata da Kabul.