Toscana

AFGHANISTAN, COOPERANTI ITALIANI: DOMANI RIENTRANO LE SALME, SI ATTENDE AUTOPSIA

Saranno rimpatriate domani le salme di Iendi Iannelli, 27 anni, originario di Guidonia (Roma) e Stefano Siringo, 32 anni, romano, i due cooperanti italiani trovati morti ieri a Kabul, capitale dell’Afghanistan, nella sede dell’organizzazione inter-governativa Idlo (International development law organization) in circostanze ancora da chiarire.

Lo ha riferito la Farnesina, spiegando che il volo da Kabul alla capitale italiana è fissato per domani “salvo complicazioni burocratiche dell’ultima ora”.

L’autopsia sui cadaveri, che dovrebbe essere eseguita “al più tardi lunedì”, potrebbe contribuire a chiarire le cause del decesso sulle quali ieri erano circolate voci contrastanti. Inizialmente la morte era stata attribuita a esalazioni di monossido di carbonio da una stufa a gas; in seguito varie fonti hanno smentito la presenza di questo oggetto nella stanza dove dormivano i due, sostenendo che c’era invece una stufa elettrica. Altri hanno però specificato di non sapere se, accanto a quella elettrica, i giovani avessero anche deciso di utilizzarne una a gas. È invece emerso con certezza che sui corpi non c’erano segni di violenza e si è parlato di avvelenamento, senza però precisare le modalità con cui sarebbe avvenuto. Colleghi dei cooperanti hanno riferito che l’edificio dell’Idlo era a tre piani, sorvegliato costantemente dalla polizia e, al momento del ritrovamento dei corpi, non c’erano segni di effrazione.

Iannelli lavorava da ottobre 2005 a Kabul per l’Idlo, organismo nato nel 1983 per promuovere l’utilizzo delle risorse legali nei paesi in via di sviluppo, che lo ha ricordato in una nota come “impiegato competente e attento, impegnato in modo instancabile e con entusiasmo a risolvere le difficoltà logistiche e amministrative”. Siringo si occupava invece da circa un anno del ‘progetto giustizia’ del Ministero degli esteri italiano diretto dall’ambasciatrice Jolanda Brunetti.Misna