Toscana

AGROALIMENTARE: RIUNIONE CONGIUNTA LEGACOOP-CONFCOOPERATIVE

Oltre 240 cooperative, 50.475 soci, 3.590 addetti, un fatturato di 780 mila euro che rappresenta il 37% della plv della Regione Toscana: sono questi i dati della cooperazione agroalimentare aderente a Confcooperative e Legacoop, realtà che ieri hanno riunito a Firenze i loro organi dirigenti. Alla riunione, convocata dai due presidenti regionali delle organizzazioni cooperative agricole, Valerio Poi di Fedagri e Stafano Cecchi di Legacoop agroalimentare, hanno preso parte il presidente regionale di Confcooperative Gianfranco Tilli e di Legacoop Toscana Giovanni Doddoli, il direttore di Fedagri nazionale Fabiola Di Loreto e il vicepresidente di Legacoop Agroalimentantare Pedrotti. I lavori, cui ha partecipato l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni, sono stati aperti dalla relazione introduttiva di Valerio Poi che ha sottolineato la necessità di “un’ azione forte di governo che veda una collaborazione nuova tra le istituzioni, ministero e regioni, tesa ad un disegno strategico per l’ agroalimentare del Paese, con una ripresa del dialogo e del confronto tra le organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo. In questa logica – ha detto Poi – che si inserisce l’ esperienza maturata da anni dalle organizzazioni della cooperazione agroalimentare che, a partire dai livelli nazionali, hanno definito la costituzione di un coordinamento”.

Diverse le richieste della Cooperazione all’ aAssessore Cenni che ha richiamato l’importanza di “affrontare il mercato gestendo bene i processi, aspetto che conferma il bisogno di una politica che sappia creare strumenti per accompagnare le imprese sui mercati”. Cenni ha inoltre ricordato la decisione di realizzare in autunno una conferenza regionale dell’agricoltura per disegnare gli scenari del futuro. A questo proposito, Cecchi ha proposto di lavorare in comune per la preparazione alla conferenza regionale, avviando un percorso per realizzare rapporti con la distribuzione e con il sistema finanziario, ipotizzando iniziative comuni su temi specifici come le agrienergie e costituendo un gruppo di lavoro per progetti finalizzati alla promozione sui mercati emergenti delle produzioni toscane. (ANSA).

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