Toscana

ALLUVIONI IN BRASILE, MONS. SANTORO (PETRÓPOLIS): RISCHIO DI EPIDEMIE

“La situazione è gravissima anche se si va a poco a poco stabilizzando. Il numero di morti supera ormai le 660 persone ed è come se fossimo stati colpiti da un terremoto”. Così al SIR mons. Filippo Santoro, vescovo di Petrópolis, dopo le alluvioni che in questi giorni hanno colpito lo Stato di Rio de Janeiro in Brasile. Per la calamità, la Cei ha stanziato un milione di euro dai fondi derivanti dall’otto per mille. La diocesi di Petrópolis è tra le zone maggiormente devastate dalle piogge torrenziali che hanno riversato in 24 ore l’equivalente di un mese di precipitazioni. La circoscrizione vescovile si estende su un territorio di 2.880 chilometri quadrati, con un popolazione di 722 mila abitanti. Al momento, si contano oltre 10 mila persone senza riparo e la situazione è destinata ad aggravarsi. Infatti, sottolinea mons. Santoro, “certi posti sono ancora isolati”. D’altra parte, “tutte le nostre Chiese sono mobilitate ad accogliere gli sfollati” e “le parrocchie maggiormente colpite dall’alluvione sono state allestite come centri di raccolta dei materiali d’aiuto più immediati”. In queste ore, spiega mons. Santoro, ci si sta muovendo per “un coordinamento dei lavori”. “Nella mia diocesi sono quattro i comuni più colpiti: Petrópolis, São José do Rio Preto, Teresópolis e Areal. Siamo tutti sul preavviso. Abbiamo contatti con i sindaci e il governatore – precisa il vescovo -, per approntare un’organizzazione unitaria agli aiuti che stanno arrivando in maniera massiccia da Rio de Janeiro, da San Paolo e dagli altri Stati”. Nelle ultime ore, prosegue mons. Santoro, “si sta diffondendo anche un rischio epidemie” e “stiamo promuovendo una campagna di antitetanica e di altre vaccinazioni, soprattutto nell’area di Teresópolis”. È all’orizzonte, infatti, “il pericolo di epidemie ed è un’allerta che dobbiamo tenere ben presente”. “Tutti i sacerdoti si stanno vaccinando. In questo momento – aggiunge mons. Santoro – è importante sentire la vicinanza dell’Italia e, in particolare, della Conferenza episcopale italiana”. La Chiesa brasiliana ha aperto un conto corrente con la Caritas del Brasile. Anche la diocesi di Petrópolis ha attivato un conto corrente diretto, conclude mons. Santoro, “dove poter indirizzare gli aiuti”. Per informazioni: www.diocesepetropolis.org.brSir