Toscana

AMBIENTE: ACCORDO REGIONE-ENEL PER RECUPERO AREA MINIERA SANTA BARBARA

Il verde al posto della miniera. Con un parco di 50 ettari, due bacini idrici, riforestazioni e il ripristino delle vecchie e tipiche “strade bianche” verrà recuperata l’area mineraria Santa Barbara nel Valdarno, situata nei Comuni di Cavriglia e Figline. Il progetto ha avuto il via libera con la firma tra Regione, Comuni, Province di Arezzo e Firenze e Enel produzione, titolare della concessione mineraria fino al 2021.

Alla firma erano presenti l’assessore regionale all’ambiente Marino Artusa, Sandro Valery di Enel Produzione spa, il presidente della Provincia di Arezzo Vincenzo Ceccarelli, l’assessore alla difesa del suolo della Provincia di Firenze Tiziano Lepri, e i sindaci di Cavriglia Ivano Ferri e di Figline Silvano Longini.

“L’evento – commenta Artusa – segna lo sblocco di una situazione dopo lunghi anni di mancato accordo e l’avvio di un vasto progetto condiviso di recupero ambientale di un territorio delicato. Si tratta di un percorso concertato tra la Regione, tutti gli enti locali coinvolti e l’Enel. Il protocollo sarà anche la cartina di tornasole del nuovo rapporto impostato tra Regione ed Enel che consideriamo un buon viatico per gli altri temi di confronto, come quello della geotermia”.

“E’ una data storica per il Valdarno – afferma Valery – si chiude infatti un ciclo lungo un secolo che ha reso questa zona motore dello sviluppo industriale. Con il progetto di recupero restituiremo alle popolazioni locali un’area di 1700 ettari in dieci anni. I costi, a carico di Enel, saranno di oltre 20 milioni di euro”. La concessione Santa Barbara deriva dall’accorpamento di varie attività minerarie che hanno operato fino dai primi anni del secolo scorso. Passando attraverso vari concessionari, la titolarità viene infine trasferita alla Enel Produzione spa con scadenza al 2021. Nel 1994 i lavori sono stati interrotti per esaurimento del giacimento e da allora iniziò una lunga vertenza sulla definizione del progetto di recupero ambientale previsto già da un decreto ministeriale del 1989. (ANSA).