Toscana

AMBIENTE: INSETTO ATTACCA PINI TOSCANA, APPELLO INTERNAZIONALE

Un appello internazionale per salvare i pini toscani dall’attacco di insetti killer che li fanno morire. Lo ha lanciato, su youtube e poi tramite una classica lettera, il presidente della commissione territorio e ambiente del Consiglio regionale Erasmo D’Angelis. L’intento è quello di proteggere i pini marittimi secolari, tra le immagini simbolo della Toscana da cartolina, dall’assalto della cocciniglia Matsucoccus feytaudi, proveniente dal Marocco e che attacca come un ‘vampiro’ succhia-linfa gli alberi, riducendoli a cadaveri in pochi mesi. Temibile è anche il Leptoglossus occidentalis, che distrugge i pinoli dei pini domestici. Il primo parassita ha già infestato 216 ettari, che comprendono anche il parco di San Rossore, mettendo a rischio 10 mila pini; il secondo infetta soprattutto la Maremma e ha già fatto calare la produzione di pinoli del 70%, con 40 aziende in crisi. D’Angelis ha realizzato il video su internet (You tube) e scritto a Bioversity international, l’organizzazione che dal 1974 opera su mandato anche dell’Onu per difendere la biodiversità e salvaguardare dall’estinzione le specie vegetali. “La nostra è una lotta contro il tempo – ha sottolineato D’Angelis -: la malattia dei pini non è stata debellata in nessuna parte d’Italia e per questo, tra le prime misure del nuovo Governo, devono essere garantite le risorse necessarie per fronteggiare questa emergenza”. I problemi dei pini toscani sono stati affrontati durante una seduta congiunta della commissione territorio e ambiente e della commissione agricoltura, durante la quale sono stati ascoltati anche rappresentanti del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli e della Maremma, l’assessore regionale alla difesa del suolo Marco Betti ed esperti della Giunta e dell’Arsia. Dall’incontro è emerso che sono già 184 i comuni toscani colpiti dal ‘vampiro’ matsucoccus feytaudi. Le commissioni, hanno annunciato i due presidenti, D’Angelis e Aldo Manetti, intendono preparare una risoluzione congiunta da portare in Consiglio regionale per chiedere più risorse e interventi a tutela delle pinete, del paesaggio e dell’occupazione, puntando in primo luogo sulla ricerca. I metodi finora usati infatti, anche se hanno rallentato la diffusione del Matsucoccus, non hanno eliminato il problema. La cattura dei maschi grazie alle trappole ai feromoni e l’abbattimento degli alberi malati non rappresentano soluzioni definitive e si sta pensando all’introduzione di un clone di pino resistente, che potrebbe essere importato dal Marocco (la zona di provenienza dell’insetto), o forse anche trovato in Lucchesia: sembra infatti che alcuni esemplari resistenti ci siano anche qui. Il parco di San Rossore ha messo a punto un piano quinquennale impegnando per i prossimi anni oltre 300 mila euro l’anno; la Regione dal 2002 ha finanziato 800 mila euro di interventi che hanno portato a esempio alla cattura di 14 milioni di insetti e dal 2006 mette a disposizione 135 mila euro l’anno, oltre alle misure previste nel piano di sviluppo rurale. Ma in mancanza di una soluzione radicale, è stato spiegato, il rischio è un cambiamento definitivo del paesaggio. A questo si aggiungono i danni per l’occupazione e per il tessuto produttivo in Maremma, come hanno sottolineato il vicepresidente della commissione territorio e ambiente Andrea Agresti (An) e Giancarlo Tei (Ps), segretario della commissione agricoltura. “Dal 2002 – hanno affermato Agresti e Tei – le circa venti aziende nella provincia di Grosseto per la lavorazione di pigne e pinoli hanno evidenziato una progressiva diminuzione della produzione. In assenza di alternative le aziende sono costrette a importare pigne da pinoli dal Portogallo, con costi elevatissimi e snaturando quella che è da tempo una produzione tipica grossetana”.(ANSA).