Toscana

AMNESTY INTERNATIONAL: RAPPORTO 2005, «PIU’ ABUSI DAI GOVERNI, E’ IL TRADIMENTO DEI DIRITTI UMANI»

“I comportamenti che anni fa erano propri solo delle dittature ora sono in uso anche alle democrazie” e i governi, seguendo ‘la linea stabilita dagli Usa, hanno una sorta di licenza nel compiere abusi” tradendo di fatto “la promessa di un ordine mondiale basato sui diritti umani”. E’ la pesante denuncia contenuta nel Rapporto 2005 di Amnesty international, presentato oggi a Roma. “I governi non hanno mostrato leadership morale – ha affermato Paolo Pobbiati, presidente di Amnesty international Italia – e del fallimento nella lotta al terrorismo devono essere chiamati a rispondere. Stanno promuovendo una nuova agenda in cui il linguaggio della libertà e della giustizia viene usato per portare avanti politiche di paura e di insicurezza”. Gli esempi drammatici di tutto ciò sono un elenco infinito di violazioni ai diritti umani (maltrattamenti e torture, rapimenti, pena di morte, sparizioni forzate, violenza contro le donne, prigionieri di coscienza, detenzioni senza processo, impedimenti alla libertà religiosa, minacce ai difensori dei diritti, ecc.) compiute nei 149 Paesi passati in rassegna dal rapporto annuale, con abusi gravissimi o meno gravi. Abusi ai diritti umani compiuti nell’indifferenza della comunità internazionale: dal Darfur ad Haiti, dal Congo all’Afghanistan, dall’Uzbekistan all’Iraq, da Cuba all’Iran al Nepal, che ha avuto nel 2004 il record di sparizioni (400 persone. Capitolo a parte è la Cina, a cui è stato dedicato un opuscolo specifico, a 16 anni dal massacro di piazza Tian An Men, ad oggi “ancora impunito e senza nessun processo”, ha detto Paola De Pirro, coordinatrice per l’Estremo Oriente: “Esiste anche un’associazione delle madri dei 182 giovani uccisi, alle quali è negato andare sulle tombe dei figli e ogni anno prima della ricorrenza vengono preventivamente arrestate”. La Cina non ha inoltre “nessuna intenzione di eliminare la pena di morte, anzi viene applicata immediatamente dopo la condanna per 64 tipi di reati, compresa la droga e la violenza negli stadi”. E’ stato perfino inventato un nuovo sistema, convertire cioè veicoli commerciali – tra cui quelli dell’italiana Iveco – in camere mobili di esecuzione per velocizzare le procedure. De Pirro accusa anche le multinazionali delocalizzate in Cina “che alimentano lo sfruttamento dei lavoratori cinesi”. Tra le poche “buone notizie”, i giudizi della Corte suprema Usa sui detenuti di Guantanamo, l’amnistia in Vietnam a migliaia di detenuti, la pressione dell’opinione pubblica e le rivolte popolari in Georgia e Ucraina.Sir