Toscana

APERTO PROCESSO DI CANONIZZAZIONE PER DON STURZO

Un “apostolo della politica” che “si è battuto sempre per la moralizzazione della vita pubblica”: così il card. Camillo Ruini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ha definito don Luigi Sturzo, aprendo venerdì 3 maggio, a Roma, la fase diocesana del processo di canonizzazione del sacerdote di Caltagirone. “La figura di Luigi Sturzo è una di quelle che onorano più altamente sia il cattolicesimo italiano, sia il sacerdozio cattolico”, ha detto Ruini, ricordando che “il segreto” della “forza” di Sturzo sta “non tanto nella coerenza delle sue idee e nella incisività del suo carattere quanto piuttosto nella profondità della sua stessa vita interiore”. Anche se, ha spiegato il cardinale, Sturzo viene ricordato soprattutto come “politico”, egli stesso amava prima di tutto definirsi “sacerdote”: “Proprio perché sacerdote – ha detto Ruini – egli ha considerato suo dovere esercitare il proprio ministero in un campo diverso da quelli intesi comunemente, ma non meno importante, ossia nel campo della politica per ricondurla alla sua finalità autentica di carità, di servizio”. Come “apostolo della politica”, dunque, Sturzo ha fatto della “carità politica” una “espressione valida per chiunque si ponga al servizio di governo della cosa pubblica”, ha commentato il cardinale, sottolineando che il sacerdote siciliano “ha combattuto instancabilmente contro i nemici di questa carità”, e per questo “si è battuto sempre per la moralizzazione della vita pubblica”: fino alla morte, avvenuta a Roma nel 1959, al rientro in Italia dopo un esilio durato 22 anni. Vero “uomo di Dio”, ha concluso Ruini, Sturzo “ha voluto che sulla sua tomba insieme alla data di nascita e di morte si apponesse anche quella della sua ordinazione sacerdotale”. Sir