Toscana

APPELLO DI CARITAS INTERNATIONALIS PER SOSTENERE I CRISTIANI IN IRAQ

I vescovi caldei e altri leader cristiani dell’Iraq e dei paesi del Medio Oriente hanno rinnovato la loro denuncia sulle vessazioni che i cristiani subiscono in Iraq, appellandosi alle autorità civili del Paese e alla comunità internazionale. Dopo l’uccisione di padre Raghid Al-Ghani e di quattro diaconi a Mosul ed il rapimento a Baghdad del sacerdote cattolico caldeo padre Hani Abdul Ahad insieme a cinque giovani fedeli, anche l’Assemblea Generale della Caritas Internationalis, che si conclude oggi in Vaticano, ha segnalato la situazione dal punto di vista umanitario. Il direttore esecutivo di Caritas Internationalis in Giordania, Wael Suleiman, scrive l’agenzia Fides, ha ricordato le difficili condizioni di vita dei profughi. La Giordania ha accolto fino ad oggi 800 mila profughi in fuga dall’Iraq, di cui oltre il 10 per cento cristiani. “Oggi i cristiani in Iraq sono una minoranza ridotta al lumicino – ha detto Suleiman – minacciata e perseguitata quotidianamente, da parte sunnita e da parte sciita. Dove fino a poco tempo fa sorgevano interi quartieri cristiani ora non rimangono che poche famiglie che – ha proseguito Suleiman – se escono di casa per visitare ad esempio dei parenti, rischiano al ritorno di non disporre più delle proprie abitazioni perché occupate dai musulmani”. Una voce forte in difesa dei cristiani iracheni si è alzata dall’Opera di diritto Pontificio “Aiuto alla Chiesa che soffre”. Attraverso le parole del suo presidente Hans-Peter Röthlin, l’organizzazione chiede preghiere e solidarietà concreta: “Abbiamo il dovere di aiutare i cristiani iracheni perchè condividiamo con loro la stessa fede. E proprio perchè rifiutano di abbandonare la loro fede cristiana, stanno soffrendo”. I cristiani sono una delle componenti più antiche della popolazione irachena e fin dall’inizio si sono fusi con comunità di fede ed etnie differenti come gli arabi, i curdi, i turcomanni, dando un notevole contributo alla civilizzazione dell’Iraq. (Fonte: Radio Vaticana)