Toscana

APPROVATO IL PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO DEL SERCHIO

La giunta regionale ha adottato il Piano di assetto idrogeologico del bacino pilota del fiume Serchio che, insieme a quello del bacino nazionale dell’Arno e agli altri tre bacini regionali (Toscana Nord, Toscana Costa e Ombrone), dotano la Toscana di un quadro conoscitivo approfondito e esauriente rispetto alle situazioni di rischio (alluvioni e frane) derivanti dagli assetti idrogeologici. A breve termine i quattro piani verranno sottoposti al Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. “Con l’adozione del piano di assetto del bacino pilota del Serchio – ha detto l’assessore all’ambiente Tommaso Franci – abbiamo ora a disposizione il quadro completo delle regole per l’uso, la prevenzione e la messa in sicurezza del territorio regionale dai rischi derivanti dal dissesto idrogeologico. Con i Pai e la lettura in essi contenuta dei rischi di alluvioni e frane, che consolidano la politica toscana di prevenzione, dovranno ora coordinarsi gli strumenti di governo del territorio. Comuni, comunità montane, province e consorzi di bonifica possono ora definire le progettazioni degli interventi di messa a regime del proprio territorio in un quadro generale di riferimento certo, in base ad una logica non più frammentata, ma coordinata lungo l’intero reticolo idraulico”.

Per quanto riguarda il bacino pilota del fiume Serchio, esso copre una superficie complessiva di 1565 chilometri quadrati, interessando territorialmente le province di Lucca, Pistoia e Pisa e 39 comuni, con una popolazione complessiva di quasi 280 mila abitanti e una densità di 166 abitanti per chilometro quadrato. Le caratteristiche morfologiche del bacino evidenziano il 19,3 per cento di territorio pianeggiante e l’81,7 per cento di collina e di media e alta montagna, con una superficie agraria di 32 mila e 600 ettari e 104 mila 700 ettari di superficie boschiva. Il reticolo idrografico è di 102 chilometri.Il Piano ha evidenziato 35 Comuni a rischio frana (in pratica tutti, esclusi Viareggio, S. Giuliano, Capannori e Pisa) e 21 Comuni a rischio idraulico. A fronte di tale quadro conoscitivo delle situazioni di rischio idrogeologico, gli interventi previsti di prevenzione e messa in sicurezza richiederanno circa 1.089 milioni di euro distribuiti in un periodo di quindici anni. Gli interventi idraulici più cospicui riguardano la realizzazione di casse di espansione (211 milioni di euro) e di adeguamenti arginali (125 milioni di euro). Sul fronte del consolidamento dei versanti, 289 milioni di euro sono destinati al consolidamento delle frane attive e 91,4 a interventi sulla viabilità, mentre le sistemazioni idraulico-forestali e i miglioramenti dell’uso agricolo del suolo assorbono circa 103 milioni di euro. (cs-com/pc)