Toscana

ARNO, FIRMATO ACCORDO DI PROGRAMMA PER METTERE IN SICUREZZA IL BACINO

Il risultato storico della firma dell’accordo di programma per l’Arno tra il presidente della Regione Claudio Martini ed il Ministro dell’ambiente, Altero Matteoli, ha alle spalle l’intenso lavoro svolto in questi anni dalla Regione in tema di difesa del suolo, in collaborazione con le Autorità di bacino, in un percorso condiviso con tutti gli enti locali.

L’accordo stipulato oggi è stato reso possibile da importanti passaggi: primo fra tutti l’approvazione di tutti i piani di assetto idrogeologico dei bacini toscani, dal piano del bacino nazionale dell’Arno a quelli dei bacini regionali (Toscana nord, Toscana costa, Ombrone, Serchio) che offrono una radiografia esatta delle situazioni di rischio frane e alluvioni e degli interventi necessari per la messa in sicurezza del territorio. In questo contesto sono state effettuate le progettazioni degli interventi per la messa in sicurezza dell’asta principale dell’Arno, che hanno reso possibile l’accordo sul finanziamento congiunto Regione-Ministero dell’Ambiente.

I progetti sono relativi agli interventi per mettere in sicurezza il fondovalle del Valdarno da Montevarchi a Firenze, del centro storico di Firenze e più in generale dell’area metropolitana fiorentina, di diverse aree urbanizzate comprese tra lo sbocco della Pesa e dell’Elsa, del distretto conciario toscano, di Pisa e del suo centro storico. Si tratta delle seguenti opere: le casse di espansione di Poppi e Bibbiena in Casentino, quelle dello Sprondoro e di Padulette nel Valdarno superiore, le due casse di espansione di Figline e le altre due di Incisa e Rignano nel Valdarno fiorentino, le casse di Roffia, Montopoli e Peccioli nel Valdarno inferiore e quelle sull’Era e nel comprensorio Ombrone-Bisenzio.

A queste si devono aggiungere le operazioni di adeguamento degli argini e di risagomatura dell’alveo nei principali tratti critici dell’Arno e dello scolmatore di Pontedera. Costo complessivo circa 295 milioni di euro, di cui 200 milioni necessari per la prima fase di realizzazione. Non vanno dimenticati gli altri grandi interventi per la messa in sicurezza dell’asta principale dell’Arno a valle di Firenze, già in fase di realizzazione (con copertura finanziaria per complessivi 23 milioni di euro). Si tratta della cassa di espansione dei Renai, l’opera idraulica a livello nazionale più rilevante situata in un contesto urbano, e quella di Fibbiana nell’empolese. Questi due interventi servono a ridurre il rischio idraulico, oltre che nell’area metropolitana fiorentina (in particolare nella zona dell’Osmannoro e di Campi, Signa e Sesto), anche in tutti i territori a valle dell’abitato di Signa e nell’area empolese. Di grande rilevanza è anche l’attribuzione di tutti i comprensori di bonifica (l’ultimo, quello della Valdichiana aretina assegnato nell’ultima seduta del consiglio regionale), passaggio fondamentale per garantire una adeguata manutenzione e gestione di tutte le opere idrauliche e di difesa del suolo su tutto il territorio regionale.

Dal 2000 ad oggi in Toscana sono stati realizzati più di 900 interventi di difesa del suolo; circa 600 sono già stati collaudati e circa 300 sono in fase di ultimazione. Ciò ha comportato un investimento complessivo di circa 380 milioni di euro. Tra le opere principali quelle per la messa in sicurezza del territorio della provincia di Lucca, dopo l’alluvione del giugno 1996, e quelle realizzate in seguito alle intense piogge del novembre 2000. Altri strumenti fondamentali per la conoscenza e la corretta gestione del territorio sono la carta geologica in scala 1:10.000, che attualmente copre circa il 90 per cento del territorio regionale, e la rete di monitoraggio in tempo reale dei principali corsi d’acqua composta da più di 300 pluviometri e 100 idrometri. (ANSA).