Toscana

ATTENTATO NASSIRIYA: MONS. COLETTI: «NON CADANO NEL NULLA QUESTI SACRIFICI PER LA PACE»

“Siamo di nuovo colpiti dall’irrazionalità e dalla violenza di questi atti, in un modo che ci sconcerta profondamente”. E’ il primo commento di mons. Diego Coletti, vescovo di Livorno, all’attentato di Nassiriya. A Livorno viveva e lavorava una delle vittime: il capitano del 185° battaglione dei paracadutisti di Livorno, Nicola Ciardelli, nato a Pisa l’11 settembre del 1972. Lascia una moglie e un figlio di pochi mesi. “Il fatto di averli qui, in città – dichiara il presule al Sir – ci fa sentire i colpi quasi come inferti alla comunità. Ne partecipiamo profondamente, anche perché rispetto al passato in cui c’erano state alcune tensioni nei confronti dei militari, ora questi ultimi sono accolti come parte viva della comunità civile ed ecclesiale, che rispetta e apprezza lo stile e la serietà del loro impegno”. Il vescovo aggiunge: “Il fatto che una vedova e un figlio nato da poco siamo rimasti soli rende ancora più tragico questo lutto. Ci stringiamo intorno a queste persone con molta solidarietà. Purtroppo non possiamo che far sentire la nostra vicinanza e compassione”. L’auspicio di mons. Coletti è che “questi lutti e queste sofferenze non cadano nel nulla, non suscitino ulteriori risentimenti o atti di violenza gratuita, ma siano intesi come sacrifici fatti per la pace, per far crescere un umanità nuova in cui non trovino più spazio violenze e atti di questo genere”. Sir

Nassiriya, un toscano tra i militari uccisi