Toscana

AVIARIA, PER ORA NESSUN CASO IN TOSCANA; COSA FARE IN CASO DI RINVENIMENTO DI VOLATILI MORTI

Nessun caso di aviaria ad oggi in Toscana. Dal 13 al 15 febbraio alle cinque sezioni toscane dell’Istituto Zooprofilattico (Firenze, Arezzo, Pisa, Grosseto, Siena) sono giunte complessivamente 126 segnalazioni: 38 ad Arezzo, 41 a Firenze, 19 a Grosseto, 9 a Siena, 24 a Pisa. Ma in nessuno degli animali esaminati (aironi, cigni, gabbiani, merli, passeri, polli, falchi, cormorani e altri uccelli) sono stati riscontrati sospetti per influenza aviaria. Gli esami condotti – fanno sapere dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana – evidenziano che i decessi sono dovuti a cause ordinarie, quali traumi e avvelenamenti e, per le specie da allevamento, a normali patologie. I laboratori dell’Istituto Zooprofilattico analizzano tutti i campioni correttamente pervenuti. Gli eventuali casi riconducibili all’ipotesi di mortalità anomala vengono inviati alla sezione di Roma per ulteriori approfondimenti.

Queste le indicazioni diffuse dagli uffici dell’assessorato regionale al diritto alla salute Regione per quanto riguarda le ‘Linee di comportamento da seguire in caso di segnalazione di avicoli deceduti’: Le segnalazioni di rinvenimento di uccelli morti o morenti sono raccolte dai Servizi Veterinari delle Aziende USL tramite l’ufficio incaricato. I Servizi Veterinari garantiscono la massima disponibilità e cortesia, fornendo informazioni tecniche esaustive a tutti coloro che telefonano. A seguito della segnalazione, si provvede in primo luogo ad acquisire i seguenti dati: – località di rinvenimento; – numero di esemplari rinvenuti morti o morenti; – nome della specie o descrizione degli esemplari; – nome, cognome e recapito telefonico del cittadino che ha rinvenuto gli esemplari e/o dell’autorità che sta effettuando la segnalazione. Si comunica, quindi, che la situazione segnalata sarà esaminata da un veterinario per le necessarie valutazioni circa il prelevamento di campioni. Nella valutazione, al fine di garantire l’efficienza delle procedure di intervento, si tiene conto del criterio raccomandato dal Centro Nazionale di Referenza per l’Influenza Aviaria presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, secondo il quale si considerano casi di mortalità anomala soltanto quelli di: a) raggruppamenti di soggetti rinvenuti morti o moribondi in un’unica zona b) anche singoli soggetti rinvenuti morti, qualora si tratti di soggetti appartenenti a specie aviarie considerate particolarmente rilevanti nella diffusione di virus influenzali serbatoi di infezione (come anatidi e selvatici acquatici) per le quali non sono attesi tassi di elevata mortalità. (cs-lz)

AVIARIA, l’allerta in Toscana. Ecco le indicazioni

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