Toscana

Abbracci nelle Cure Intermedie. Anche i ricoverati del Ceppo a Pistoia in questi giorni hanno potuto incontrare i loro familiari

Al “Ceppo” il progetto è stato invece realizzato dal coordinamento sanitario territoriale diretto dalla dottoressa Silvia Mantero.

Le modalità di accesso da parte dei familiari alle degenze del “Ceppo” sono state le medesime messe in atto nell’Ospedale di Pistoia: i parenti sono stati informati e accompagnati dal personale sanitario, seguiti nella vestizione e svestizione con i Dpi (dispositivi di protezione individuale) e sono potuti restare con il proprio congiunto fino a quindici minuti.

Come è accaduto al San Jacopo anche al “Ceppo” i sanitari hanno condiviso con i ricoverati ed i loro familiari momenti di grande emozione.

Racconta Lucia Cirillo, coordinatrice infermieristica: ”in un tempo sospeso come quello che stiamo vivendo a causa del Covid 19, nel quale ogni contatto fisico è sotto osservazione un abbraccio assume un valore inestimabile. Siamo persone, innanzitutto, sanitari, per giunta e già nelle prime lezioni a cui assistiamo all’università ci viene ripetuto che siamo professionisti che si fanno carico anche e soprattutto della sfera emotiva. Abbiamo visto molti nostri pazienti andarsene senza nessuno, con l’aggravante che erano già mesi che non avevano conforto, sempre per la chiusura imposta dalle regole del Covid. Con la realizzazione di questo progetto abbiamo deciso di regalarci un gesto di cura reciproco: un abbraccio. Ai pazienti, ai loro cari e di rimando a noi che abbiamo condiviso con loro l’emozione del sentirsi, toccarsi, vedersi. Abbiamo visto lacrime di gioia che solo questi momenti regalano. Un grazie alla nostra direzione infermieristica e a quella sanitaria per averci dato la possibilità di concretizzare questo progetto, un grazie a tutti gli operatori che hanno sollecitato ed accolto l’iniziativa”.