Toscana

Aeroporto Firenze, Confindustria: no ad una nuova guerra con Pisa

«Firenze è una grande città italiana, specchio del Paese, ha bisogno di una dotazione infrastrutturale a livello di un grande Paese industriale quale è l’Italia, dobbiamo mantenere la posizione di seconda manifattura d’Europa e cercare di pensare alla grande e di andare oltre». Lo sostiene il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, rispondendo ai giornalisti a margine dell’assemblea annuale degli industriali fiorentini. «Io sono per le infrastrutture- aggiunge, parlando dello sviluppo dello scalo aeroportuale cittadino- a qualsiasi latitudine del Paese a partire da Firenze». «Eurnekian  – prosegue Boccia parlando del magnate argentino che detiene il controllo degli scali aeroportuali di Firenze e Pisa ­-è un investitore che investe in un’infrastruttura italiana che è per gli italiani, non la può spostare in un altro Paese. Quindi, abbiamo un signore che investe in un’infrastruttura che fa gli interessi degli italiani. Mettiamo un tappeto rosso a chi investe nel nostro Paese, e smettiamola con questa lotta di ideologie e con l’uso dei conflitti istituzionali per fare battaglie politiche a danno dei cittadini».

Sulla stessa linea il presidente di Confindustria Firenze, Luigi Salvadori: «Non siamo interessati alla riedizione di una guerra del sale fra Pisa e Firenze – ha detto all’assemblea annuale, parlando delle posizioni del nuovo governo tese a riaprire il dibattito su quale dei due scali toscani potenziare ­-. Per noi è uno, articolato in due scali, è l’aeroporto della Toscana. Uno è il Galilei, che è arrivato al massimo sviluppo, l’unica possibilità» di crescita «è legata a Peretola».

«Giù le mani dall’aeroporto dei fiorentini – ha aggiunto Salvadori, rivolgendosi agli oppositori -, giù le mani da Firenze». Lo scalo di Peretola, ammonisce, «è di tutti i fiorentini, non degli altri. Non è nemmeno di Matteo Renzi. Questi- accusa- sono fantocci polemici per chi tifa per il tanto peggio, tanto meglio. Non consentiremo di giocare alla meno sul futuro delle nostre imprese, dei nostri collaboratori e dei nostri figli». Sul nuovo aeroporto «ci aspettiamo decisioni urgenti e coraggiose, lo chiediamo con rispetto, ma con grande fermezza». E a chi bolla i sostenitori della nuova pista parallelo dello scalo fiorentino ribatte: «Basta caricature, non siamo forti noi, sono forti le nostre ragioni anche se la logica distruttiva del non fare e del disfare dei “no” a prescindere è ancora più forte. Stiamo parlando di un’infrastruttura di carattere nazionale».