Toscana

Aeroporto Firenze. Salvini: Peretola non leva nulla a nessuno

«L’Italia ha bisogno di più porti, più aeroporti, magari coordinati l’un l’altro, e penso che l’aeroporto di Firenze non toglierebbe niente a nessuno». Lo sottolinea intervenendo a Lady Radio Matteo Salvini. Sulla nuova pista di Peretola, aggiunge il vicepremier e ministro dell’Interno, «so che ci sono posizioni diverse ma dal mio punto di vista più si viaggia meglio è. Più sono le opportunità di lavoro, di business e gli spostamenti veloci in aereo, in macchina, in treno e in nave, meglio è». Il leader del Carroccio, quindi, «conferma di avere un’idea chiara in testa», ma non entra nei dettagli perché prima vuole confrontarsi con i cittadini e il territorio. Già domani, ricorda, all’hotel Mediterraneo per la cena di Natale della Lega a Firenze, «incontrerò quasi mille persone a cena, tra cui molti imprenditori».

«Ho apprezzato» le parole del vicepremier e ministro dell’Interno sull’aeroporto di Firenze. «Vedremo se si passerà dalle parole ai fatti, perché la profonda differenza di vedute tra i due alleati di governo, 5 stelle e Lega», sulla nuova pista di Peretola «é evidente», commenta il sindaco Dario Nardella, a margine del Consiglio metropolitano. Un frattura doppia, aggiunge il primo cittadino, perché interna anche al Carroccio: in Toscana, infatti, «dentro la Lega ci sono due visioni differenti sullo sviluppo dello scalo».

Immediato anche il commento del governatore della Toscana Enrico Rossi: «Leggo del pronunciamento del vicepresidente del consiglio Salvini a favore dell’aeroporto di Firenze. è una buona notizia perché per quel che mi riguarda ho sempre lavorato per l’ammodernamento del l’infrastruttura fiorentina e della nuova pista nel quadro di uno sviluppo integrato»..

«Vorrei far presente però – continua il presidente – che i problemi infrastrutturali della Toscana non si limitano solo all’aeroporto. È infatti indispensabile definire tempi, modi e finanziamenti per la messa in sicurezza e il completamento delle quattro corsie sulla Tirennica. Inoltre vorremmo anche avere tempi certi per la realizzazione delle terze corsie autostradali sulla Firenze-mare e sulla A1. Attendiamo anche una parola definitiva sul completamento del sottoattraversamento e della nuova stazione per l’alta velocità nel capoluogo toscano. Chiediamo poi certezze sul finanziamento e il raddoppio della ferrovia Firenze-Lucca, a cui la Regione ha già contribuito per oltre la metà del finanziamento pur non essendovi tenuta, e infine gradiremmo una parola chiara anche sul completamento della Grosseto-Siena».

«Come il vicepremier senz’altro saprà, gli stiamo sottoponendo non opere nuove – sottolinea Rossi – ma semplicemente ammodernamenti e adeguamenti che sono attesi da anni e che sono fondamentali per la crescita della Toscana tutta. Su tutti questi temi ho già avuto un incontro con il ministro Toninelli e gli ho scritto da alcuni mesi una lettera con puntuali richieste di chiarimenti senza aver ricevuto per ora nessuna risposta. Voglio sperare – conclude Rossi – che l’attenzione riservata all’aeroporto e le opportune considerazioni che sono state fatte su questo argomento non siano un episodio isolato ma l’inizio di una corretta stagione di rapporti fra governo e Toscana».

Nel corso dell’intervista a Lady Radio Salvini ha toccato anche altri temi, come quello dell’inceneritore a Case Passerini per Firenze. «A scegliere – ha detto -devono essere le comunità locali. Sicuramente per me ogni regione del nostro Paese dovrebbe essere autosufficiente». Calcando il tema, quindi, il vicepremier e ministro dell’Interno, allarga il ragionamento su scala nazionale rimarcando la distanza che, su questo capitolo, lo separa dal M5s. «Tra noi e i 5 stelle è chiaro che su alcuni temi c’é una sensibilità diversa. Pensiamo alla polemica sui termovalorizzatori: ovunque, in Europa e nel mondo, i rifiuti sono una risorsa e non un problema perché producono energia pulita, riscaldamento e ricchezza». Invece «in Italia purtroppo» i rifiuti «in alcune regioni non vengono valorizzati, anzi sono un debito e un costo, perché vengono trasportati in giro per mezza Europa. E nella civile e pulita Danimarca ne stanno costruendo una decina, e ci sciano pure sopra. Non saranno mica rimbambiti…».