Toscana

Allarme rifiuti: Confcommercio, costi in aumento del 30%

È allarme rifiuti per Confcommercio Toscana. Il direttore generale Franco Marinoni “Già ora famiglie e imprese fanno fatica a pagare la raccolta e lo smaltimento, se gli aumenti vengono confermati sarà il disastro completo”. Non è un caso se nell’ultimo anno il livello fisiologico di morosità fra gli utenti (sia privati sia imprese), prima intorno al 4%, è balzato al 15%.

La denuncia della Confcommercio regionale si spinge oltre: “la base di calcolo delle tariffe è ancora il 2010, ma da allora la produzione di rifiuti ha subito un forte calo, per via della crisi che ha fatto chiudere aziende e diminuire i consumi di tutti. Perché allora i costi del servizio di raccolta aumentano?” sottolinea il direttore Marinoni.

Confcommercio evidenzia anche la mancanza di un sistema di premialità che valorizzi i Comuni virtuosi nella raccolta differenziata: “se i costi della gestione rifiuti vengono ripartiti allo stesso modo fra i Comuni, senza prevedere sgravi per quelli virtuosi, dal punto di vista economico fra poco non converrà più a nessuno continuare a fare la raccolta differenziata. Temiamo che si avvicini lo spettro Campania: saremo sommersi dai rifiuti?”.

“A questo punto, vogliamo che Regione e Province dichiarino apertamente cosa hanno intenzione di fare in merito. È solo il loro chiaro indirizzo politico che potrà far cambiare le cose. Termovalorizzatori, discariche, raccolta differenziata e riciclo… insomma, che fine faranno i rifiuti in Toscana tra 10, 20 o 50 anni?”.

“I Comuni”, prosegue Marinoni, “sono in difficoltà ad esigere i crediti in certi casi, perché la morosità nasconde sempre gravi difficoltà di famiglie e imprese. Per questo motivo, in questo frangente sono solidali con gli utenti e che lo facciano per tornaconto politico (vedi le elezioni amministrative vicine) o altro motivo poco importa. Alcune Amministrazioni hanno chiesto il congelamento delle tariffe ai livelli del 2013, che già erano alte, e soprattutto chiedono la fatturazione diretta dei costi di smaltimento, in modo da pagare solo quanto gli compete e non di più. Anche per noi sarebbe un modo per capire dove si annidano sprechi e cattiva gestione. Speriamo che qualcuno le ascolti”.