Toscana

Amministrative, la Toscana al voto

Domenica 25 maggio saranno nove i Comuni toscani nei quali si voterà per rinnovare consiglio comunale e sindaco. Ai comuni si aggiunge anche la Provincia di Massa Carrara.Tra i nove comuni chiamati al voto ce ne sono tre oltre la soglia dei 15 mila abitanti e quindi con probabilità di ballottaggio tra i due candidati più votati, se nessuno raggiunge la maggioranza assoluta. Si tratta dei due capoluoghi Pisa e Massa e del grande centro versiliese Viareggio. Tra i comuni più piccoli ci sono invece: Impruneta e Marradi in provincia di Firenze, Capolona (Arezzo), Poggio a Caiano (Prato), S. Maria a Monte (Pisa) e Semproniano (Grosseto). Unica amministrazione uscente di centrodestra è proprio quella del piccolo comune maremmano. PisaPer Fontanelli la sfida arriva a MezzanotteDI ANDREA BERNARDINIPaolo Fontanelli, il primo cittadino uscente, tiene in mano un pennarello rosso e spunta le «cose fatte» in questi anni di governo. Michele Mezzanotte, a capo di una lista civica sostenuta dal centrodestra, si muove in camper e incontra i cittadini anche nei luoghi più affollati: è convinto che il gap di voti tra centrosinistra e centrodestra si stia assottigliando e che una buona faccia e un buon programma possono far molto.

A Pisa si vota il 25 e il 26 maggio prossimi. Le 78mila persone che ne hanno diritto dovranno scegliere tra circa duemila nominativi proposti nelle liste (sono ben diciassette per il comune e fino a tredici nelle circoscrizioni comunali). Ci sono ex sindaci, ex ed attuali amministratori, persino un ex deputato, professionisti conosciutissimi, anche cattolici impegnati in movimenti ed associazioni.

La prima kermesse, dunque, si è già giocata sull’organizzazione delle liste. La seconda si giocherà sulle preferenze in dotazione ai singoli candidati: quanto inciderà la possibilità del voto disgiunto tra lista e candidato a sindaco?

E poi le liste, alla vigilia meno accreditate di successo: i pensionati hanno pescato un generale degli incursori paracadutisti della Brigata Folgore, Simone Baschiera, Rifondazione Comunista la sua segretaria Roberta FantozziLaura Sbrana, presidente del comitato Inquinamento Zero che si batte per evitare l’insediamento ad Ospedaletto di un impianto di smaltimento di rifiuti speciali: una spina nel fianco, in questi anni, per la giunta Fontanelli.

Vivibilità della città, lotta al calo dei residenti (a Pisa risiedono 90mila persone, ma ne gravitano ogni giorno 145mila) e alla microcriminalità, servizi alle famiglie, agli anziani, ai giovani, integrazione degli studenti universitari fuori sede e degli extracomunitari, rilancio turistico – anche attraverso percorsi integrativi alla visita mordi e fuggi di piazza dei Miracoli – decentramento dei servizi, gestione del traffico urbano: ciascuno dei candidati ha la sua ricetta.

Diversa l’opinione sul registro delle coppie di fatto. A qualche anno dalla sua costituzione (per Pisa un triste primato) i due maggiori candidati osservano: «Per me la famiglia è un nucleo sociale composto da un uomo e da una donna – commenta Michele Mezzanotte – legati tra loro da vincolo di matrimonio e dai loro figli. Le politiche della famiglia, quindi, non possono essere uguali a quelle delle coppie di fatto. Sarebbe come prescrivere uguali terapie a diagnosi diverse». «Sono favorevole a quel registro – osserva Paolo Fontanelli – istituito dalla giunta Floriani come segnale di apertura verso un’esperienza in aumento come quella delle “coppie di fatto”. Tuttavia in questi quattro anni le iscrizioni sono state molto poche e la novità è stata l’iscrizione di una coppia che era in attesa delle condizioni giuridiche per potersi sposare formalmente».E in caso di elezione a sindaco, quale sarà il primo atto di governo? «Opererò per il completamento dei principali punti del programma avviati in questi anni» commenta Paolo Fontanelli. «Mi occuperò del decoro e della vivibilità della città, a partire dalla manutenzione del verde pubblico e della illuminazione, dalla pulizia urbana delle strade e delle mura» osserva, invece, Michele Mezzanotte. Massa CarraraComune e provincia, doppio duellodi Giorgio CristalliniAnche gli abitanti della provincia di Massa Carrara prenderanno parte alla competizione elettorale del 25 e 26 maggio. La loro chiamata alle urne riguarderà l’elezione del nuovo presidente e dei ventiquattro consiglieri dell’Amministrazione Provinciale nonché l’elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale di Massa. A contendersi «Palazzo Ducale» sono quattro i candidati in lizza per la presidenza (collegati a quindici liste) anche se la lotta, stando alle previsioni, si restringerà, praticamente, tra Lucio Barani, (Nuovo Psi) attuale sindaco di Aulla, sostenuto da tutte le componenti della Casa delle Libertà vale a dire Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udc, Partito Democratico Cristiano, Lega Nord, Nuovo Psi ed Osvaldo Angeli (Ds) sindaco in carica del Comune di Podenzana, che avrà l’appoggio delle componenti dell’Ulivo e cioè La Margherita, Ds, Pri, Verdi, Pdci (Comunisti Italiani), Udeur – Di Pietro e Sdi (Socialisti Democratici Italiani). Gli altri due candidati, Matteo Bartolini per Rifondazione Comunista, che ancora una volta ha scelto di correre da sola e Roberto De Angeli, che all’ultimo momento ha dato la sua adesione ai Socialisti Autonomia non avendo trovato «adeguata sistemazione» con il Centro destra, non hanno infatti alcuna possibilità di sedersi sullo «scranno» della presidenza della Provincia, ma solo quello di «contarsi».

Rispetto all’attuale quadro politico italiano, unica anomalia, se così si può chiamare, è quella del Partito Repubblicano che, pur in contrasto con la presidenza nazionale, ha mantenuto fede alla scelta fatta a suo tempo, schierandosi con le forze del Centro sinistra.

Per il consiglio comunale di Massa il numero degli aspiranti a sindaco è salito a nove ed è naturalmente aumentato anche il numero delle liste di sostegno, diciassette in tutto, con grande gioia degli elettori, soprattutto i più anziani, che con il maggioritario, speravano di vedere facilitato il loro compito. In proposito a elezioni concluse, sarà interessante vedere quante sono state le preferenze espresse.

Fabrizio Neri, (La Margherita) e Gerardo Ciarleglio (Forza Italia) sono i candidati per i due maggiori schieramenti. Il primo, già vice sindaco all’inizio dell’ultima amministrazione guidata da Roberto Pucci, è il grande favorito ed è ipotizzabile anche una sua elezione senza ricorrere al ballottaggio, essendo sostenuto, in maniera compatta dalle liste del Centro sinistra, e cioè La Margherita, Ds, PdCI, Pri, Sdi, Udeur-Di Pietro, Verdi.Ciarleglio (Forza Italia), un nome uscito a sorpresa dal cilindro dei papabili, potrà invece contare, per il primo turno, solo sul sostegno di alcuni dei partiti della Casa delle Libertà, in particolare di AN, Nuovo PSI e naturalmente di Forza Italia.

Gli altri aspiranti sono: per Rifondazione Comunista, Martina Nardi (finalmente una donna); per la Lega Nord, Achille Capulzini CremoniniPierluigi Bordigoni, che nell’eventuale ballottaggio ha già espresso il proprio appoggio al candidato del Centro destra; Luigi Della Pina per l’Udc; l’ex assessore regionale alla sanità Anselmo Menchetti per i Socialisti Autonomia; Elia Pegollo per Massa Città del sole; Pietro De Trovato per il Partito dei pensionati.

Stando alle prime indicazioni, la campagna elettorale, sia per il rinnovo del Consiglio dell’Amministrazione Provinciale che per il Comune del capoluogo apuano, si preannuncia quanto mai infuocata a seguito delle polemiche che hanno preceduto più di una candidatura. Su quest’ultima considerazione ci auguriamo di sbagliare.

ViareggioMargherita e «Fai centro» fuori dalla lottadi Mario PellegriniViareggio ancora una volta non ha mancato di fare notizia. Non che il suo caso abbia avuto, ed abbia, risvolti a carattere nazionale, ma l’eco del come si stia presentando alla tornata elettorale amministrativa del 25 maggio non poteva non fare da cassa di risonanza ad una situazione quanto meno anomala. Infatti, dopo che la Sottocommissione Elettorale Circondariale aveva escluso – per vizio di forma – le liste della Margherita, di «Fai Centro!» e dei Pensionati anche il TAR della Toscana, con sentenza di mercoledì 7 maggio, ha confermato detta esclusione, aggiungendo così un’ulteriore imprevedibile incognita sui risultati finali della consultazione del 25 maggio. Ma le liste escluse continuano a dare battaglia e faranno ricorso al Consiglio di Stato.

Se venisse confermata l’esclusione il quadro politico sarebbe abbastanza complesso. Tenendo presente infatti che a Viareggio la Margherita poteva contare su di un serbatoio di voti piuttosto consistente, allo stato attuale delle cose è logico e giusto domandarsi dove questi voti andranno a finire, fermo restando quelli per il candidato sindaco Sauro Ricci (di area cattolica, già assessore alle finanze nelle giunte Marco Costa e Marco Marcucci) che è anche il candidato della lista civica «Insieme per Viareggio».

Detto questo, non sono comunque da meno gli antefatti che stanno facendo di Viareggio, come dicevamo all’inizio, un caso quanto meno anomalo. Nel centrosinistra che governa la città, certi risentimenti nei confronti del sindaco uscente (l’ex presidente della Regione Toscana Marco Marcucci) per i modi con cui ha guidato l’amministrazione, avevano fatto convergere sull’ex senatore DS Patrizio Petrucci (già presidente nazionale dell’Anpas ed ora assessore provinciale al sociale e al turismo) le preferenze di tutti i partiti della coalizione (maggioranza dei Ds e Margherita), di Rifondazione, dello Sdi e della lista Pensionati. Un inaspettato ribaltone interno ai Ds ha poi riproposto Marco Marcucci come candidato ufficiale del partito, oltre che del «Laboratorio per la democrazia» facente capo allo stesso. Un’operazione ovviamente non condivisa sia dalla Margherita che da Rifondazione, che – rispettivamente – hanno presentato alla carica di sindaco il commercialista Sauro Ricci e il consulente del lavoro Roberto Pucci. Purtroppo, la scomparsa dalla scena elettorale della Margherita, il primo è ora ufficialmente supportato solo da «Insieme per Viareggio», anche se in via ufficiosa, ma apertamente, verrà sostenuto dal partito di cui è prestigioso esponente.

Nel centro destra, invece, all’ingegner Alessandro Volpe, scelto dal presidente del senato Marcello Pera, bene accettato da Forza Italia, da Alleanza Nazionale (dopo alcune riserve iniziali) e dalle categorie economiche, si contrappone il pediatra Sergio Benincasa, candidato ufficiale della lista civica «Vivere Viareggio» cui si è aggiunto il Cdu che, senza mezzi termini, si è dissociato dalla candidatura Volpe. Ecco così che formalmente a Viareggio corrono in sei per sedersi sulla poltrona di sindaco: i già citati Marco Marcucci, Sauro Ricci, Alessandro Volpe, Sergio Benincasa, Roberto Pucci e, per la lista civica «Viareggio Giovani», Jacopo Bonuccelli.

Ammesso che riescano ad accedere al ballottaggio due fra i primi quattro nomi sopracitati, l’incognita è sapere quali, perché i due del centro sinistra ed i due del centro destra, allo stato attuale delle cose, hanno identiche possibilità di riuscita, anche e soprattutto in considerazione del fatto che dopo il primo turno si dovrà procedere agli ormai scontati apparentamenti per quello successivo.