Toscana

Anziani soli in casa? Arrivano gli Angeli della consolazione

di Chiara Domenici

Il parroco li ha chiamati gli «Angeli della consolazione». Sono un piccolo esercito di 40 ragazzi, tra i 10 ed i 18 anni, che ogni sabato pomeriggio da un anno e mezzo a questa parte vanno a trovare gli anziani della parrocchia. «L’idea è nata durante un campeggio – racconta Matteo Cecchi, responsabile organizzativo del gruppo – ma solo dopo un po’ di tempo siamo riusciti a concretizzarla. Ogni sabato pomeriggio poco dopo le quattro ci troviamo in parrocchia per un momento di preghiera – continua – e poi partiamo per le strade del quartiere. Ci dividiamo in gruppi di due o tre, cercando di non lasciare soli i più piccoli, ed ogni gruppo visita non più di due famiglie a settimana, in modo che gli incontri non siano troppo brevi né troppo lunghi. Gli anziani che visitiamo per lo più vivono da soli, altre volte in famiglia, alcuni sono ammalati e infermi a letto, altri sono più autonomi, ma non escono ugualmente di casa, altri ancora frequentano la Messa domenicale, ma il resto della settimana lo trascorrono da soli».

«È una gioia andarli a trovare – afferma Eleonora Bianchi, che fa parte del gruppo già da qualche tempo – spesso ci aspettano, magari ci hanno preparato un dolce. A volte ci raccontano la loro vita, gli episodi più brutti e quelli più belli, altre volte aspettano che siamo noi a tenere conversazione. Ci dicono: noi siamo vecchi, voi siete giovani, informateci su cosa si dice in giro, su cosa accade nel quartiere, in città…».

«Nella parrocchia S. Giovanni Bosco nel quartiere Coteto a Livorno abitano 6500 persone e quasi 1000 hanno più di sessant’anni -fa sapere il parroco don Luciano Musi – l’opera di questi ragazzi è davvero encomiabile. Solidarietà è anche fare compagnia a chi è solo e avere la pazienza di ascoltare!».

«Durante i nostri incontri – continua Matteo – quasi mai parliamo di Dio o di religione. Alcuni sono credenti e finché hanno potuto hanno frequentato la parrocchia, magari pregano in casa, seguono le trasmissioni cattoliche televisive o radiofoniche, altri invece non sono particolarmente ferventi e capita anche qualche commento su preti e quant’altro…».

Spesso dopo i primi incontri subentra anche un rapporto di amicizia: «Certo – conferma Matteo – per esempio grazie a queste visite ho conosciuto una signora che è sola e passo a trovarla anche durante la settimana, magari le porto la spesa…». «Anch’io – aggiunge Eleonora – vado a trovare una famiglia dove c’è una persona inferma a letto che comunica solo attraverso un pannello trasparente con le lettere dell’alfabeto e lo faccio non solo il sabato».

Non sempre però i ragazzi vengono accolti bene. «È accaduto che quando siamo andati a suonare a qualche campanello – dice Matteo – ci abbiano rimandato indietro. Magari non si fidavano a far entrare degli sconosciuti o pensavano che i piccoli avrebbero combinato qualche danno in casa. Ma questo non ha rallentato il nostro entusiasmo; rispettiamo le scelte personali e gli anziani da visitare sono molti». I casi più difficili comunque vengono seguiti direttamente dal parroco o dai ragazzi più grandi. Ma cosa pensano i coetanei a scuola di questa loro attività? «I miei compagni restano indifferenti, ognuno ha i suoi interessi, non è che mi giudicano per questo impegno – afferma Matteo – ma io ho 18 anni e a quest’età è diverso…» «I miei compagni invece – sottolinea Eleonora – soprattutto le mie compagne, sono rimasti perplessi quando hanno saputo cosa faccio il sabato pomeriggio invece di uscire…non capiscono proprio e dicono che sono matta! Ma non mi importa cosa possano pensare, lo faccio volentieri ed è un impegno che arricchisce anche me!». La scheda • Il gruppo degli Angeli della Consolazione è nato al’interno della parrocchia di San Giovanni Bosco in Coteto, a Livorno, promosso e sostenuto dal parroco don Luciano Musi. • La parrocchia conta 6500 abitanti, di cui circa mille sopra i 60 anni • Gli «angeli della consolazione» sono una quarantina di ragazzi che ogni sabato pomeriggio visitano gli anziani del quartiere • Nella parrocchia sono presenti altre attività in aiuto dei più deboli: da molti anni è attiva Casa Betania, una struttura dove vengono distribuiti pacchi, vestiario e medicinali ai poveri del quartiere. Nei mesi scorsi la struttura è stata completata: l’edificio adesso è composto da due piani e insieme al Salone Parrocchiale contribuisce ad aumentare gli spazi riservati alle attività della Caritas e a quelle del mondo giovanile: è stata chiamata la Casa del Sorriso. Da alcuni anni funziona anche la Ronda della Carità: tutte le sere i volontari (uomini, donne, giovani) distribuiscono un pasto caldo, preparato a turno da decine di famiglie della parrocchia resesi disponibili, ai barboni sparsi nel territorio della diocesi. Un contributo al sostentamento economico di questa iniziativa viene dato anche dai bar e dai negozi di alimentari della zona, nonché dalla vendita dei dolci che mensilmente alcuni parrocchiani preparano e che vengono venduti prima e dopo le Messe domenicali. Seguendo le indicazioni di Giovanni Paolo II, i giovani della parrocchia hanno costituito anche il gruppo delle Sentinelle del Mattino, nel tentativo di farsi amici e di avvicinare alla fede e alla vita della Chiesa i loro coetanei spesso in preda alle difficoltà e ai disagi di cui soffre il mondo giovanile contemporaneo. La parrocchia è sostenuta in queste attività caritative da numerosi momenti di preghiera comunitaria e di approfondimento della fede che si svolgono periodicamente durante tutto l’anno.