Toscana

Arno: nel 2016 rischio alluvione sotto controllo

«Nel 2016, cinquant’anni dopo la tragica alluvione di Firenze, potremo dire di avere sotto controllo il rischio riguardante l’Arno». E’ quanto ha detto oggi il presidente Enrico Rossi nel corso di una conferenza stampa in occasione del 46° anniversario dell’alluvione di Firenze che si celebra il 4 novembre. Hanno partecipato all’incontro l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, Gaia Checcucci, segretario generale dell’Autorità di bacino del Fiume Arno, Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua e Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana. Questo risultato, ha sottolineato Rossi, sarà raggiunto «grazie a due iniziative che abbiamo preso di recente: la legge 35 che ha sbloccato oltre 110 milioni di finanziamenti fermi da anni, e la legge 21 con cui abbiamo vietato le edificazioni nelle zone della Toscana ad alto rischio idrogeologico». 

«Oggi possiamo presentare un quadro di svolta delle attività di messa in sicurezza del fiume – ha proseguito il presidente – la prima vera svolta dopo l’abbassamento delle platee del Ponte Vecchio realizzato negli anni ’70. Unica regione in Italia, la Toscana ha vietato l’edificazione nelle zone a pericolosità idraulica molto elevata, con una norma che contrasta forti interessi. Del resto abbiamo visto ad Aulla che cosa significa costruire in alveo. Poi, grazie alla legge 35, abbiamo fatto partire interventi che cambiano decisamente lo scenario e che nel 2016 ci consentiranno di centrare l’obiettivo di una forte riduzione del rischio su Firenze e sulle città a valle».Il presidente ha riassunto gli interventi finanziati e avviati, le casse di espansione (Figline, Renai, Fibbiana e Roffia) e la riprofilatura dello Scolmatore d’Arno. «Nel 2013 – ha continuato – troveremo le risorse, d’intesa con la Provincia di Arezzo e l’Enel, per far partire le opere sulla diga di Levane. Vorrei su questo firmare prima di Natale o all’inizio dell’anno nuovo uno specifico protocollo di intesa con l’Ad di Enel Fulvio Conti. Sempre nel 2013 ci batteremo per trovare le risorse per realizzare il terzo e il quarto lotto della cassa di espansione di Figline. Certo se, come dico da tempo, il governo mettesse a disposizione della Toscana 50 milioni all’anno fuori dal patto di stabilità l’intera situazione di  difficoltà che stiamo vivendo potrebbe cambiare. Non farlo sarebbe da sciocchi. Noi siamo disponibili anche a accordi bilaterali».Infine il tema, fondamentale, delle manutenzioni, su cui è intervenuta l’assessore Bramerini: «La  proposta di legge di riforma dei consorzi di bonifica – ha detto tra l’altro – va nella direzione della semplificazione delle competenze che verranno affidate ai comprensori, 6 al posto degli attuali 41. Poi individueremo gli enti gestori, anche in questo caso accorpando, realizzeremo un unico piano regionale di bonifica e ridisegneremo l’intero reticolo idraulico della Toscana. Infine è nostro obiettivo individuare in modo preciso il valore del tributo di bonifica».