Toscana

Azzardo, ventimila toscani rischiano la rovina

di Simone PitossiOgni anno vengono spesi in Toscana 750 milioni di euro per il gioco. Una cifra enorme. E 20 mila persone accusano gravi problemi di dipendenza dal gioco che potrebbero sfociare in forme così distruttive da rovinare famiglie intere. E chi è il giocatore tipo? È maschio, giovane, coniugato o convivente, poco scolarizzato, impiegato e fumatore. È questo l’identikit del giocatore che emerge dalla ricerca – la seconda di questo tipo mai condotta in Italia – realizzata dal Sert della Valdinievole dell’Asl 3 di Pistoia e dall’Osservatorio di epidemiologia dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana, per indagare il «Giocare e giocare troppo». E non ci siamo fermati a studiare il fenomeno. Infatti è stato aperto un Centro per aiutare chi accusa dipendeza dal gioco d’azzardo ed è stato attivato anche un numero verde. Per quanto riguarda l’inchiesta, il campione rappresentativo dell’intera popolazione è di 516 soggetti di età compresa tra i 18 e i 65 anni. La ricerca analizza la propensione nei confronti di tredici giochi: totocalcio, totogol, totosei, totip, superenalotto, lotto; scommesse sportive e sui cavalli, ippodromo di Montecatini, gratta–e–vinci, lotteria, tombola, bingo, casinò, giochi di carte, videopoker.Il 43% degli intervistati ha dichiarato di aver giocato almeno una volta nell’ultimo mese: è come dire che si comporta così un milione e mezzo di toscani. Quasi la metà di chi gioca ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni. Sette su dieci sono coniugati o conviventi, 3 su 10 impiegati, 2 i lavoratori autonomi mentre gli operai rappresentano il 18%. Quanto gioca chi gioca? Uno su tre lo fa tra una e dieci volte al mese, mentre circa il 12% lo fa più di dieci volte. La media è comunque 8,4 volte al mese, mentre sono pochi coloro (0,8%) che dicono di farlo tutti i giorni. Sale a 7 la percentuale di chi gioca 4 o più volte all settimana. La ricerca evidenzia anche una relazione diretta tra fumo e gioco.

Che professione esercita il giocatore? Tra quelli considerati assidui, che giocano più di dieci volte al mese, uno su quattro è un impiegato, mentre un vero e proprio antidoto è rappresentato dalla mancanza di lavoro: nessun disoccupato figura infatti tra i giocatori assidui. Uno su cinque è un lavoratore dipendente. Stessa percentuale per gli operai.

Quali cifre si giocano? Ciascuna persona spende mediamente 27 euro al mese, pari a 323 euro l’anno. In Toscana significano quasi 750 milioni di euro. Rapportato all’Italia vuol dire che nella fascia di età 18-65 se ne vanno così quasi 13 miliardi di euro l’anno.

Ma il dramma è quello vissuto dalle vittime del «craving», il desiderio morboso che spinge a giocare sempre di più e che può rovinare intere famiglie. Si stima che soffrano di questa patologia 20 mila persone in Toscana, 3–400 mila in Italia, mentre sono circa 1 milione gli italiani che hanno problemi con il gioco.

«Per loro – spiega l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Enrico Rossi – abbiamo attivato un centro di ascolto e di aiuto. Si chiama Il gatto e la volpe, visto che si trova vicino a Collodi e che i due personaggi rappresentano i prototipi della tentazione, per la proposta fatta allo sprovveduto Pinocchio, che alla fine finisce per perdere i suoi cinque zecchini d’oro. In Toscana crediamo che salute significhi non soltanto assenza di malattia, ma anche attenzione a contrastare tutti i tipi di dipendenze per conservare e non dissipare il proprio benessere e i propri “zecchini” psicofisici».

Sono in molti, da tutta Italia, a chiamare l’800-695477 il martedì mattina e il mercoledì pomeriggio, tanto che la Regione Toscana ha già messo a disposizione altri due Sert, a Lucca ed Empoli e ha formato operatori in molti altre strutture pubbliche.

«Nel nostro Paese – osserva Francesco Cipriani, ricercatore dell’Osservatorio epidemiologico della Regione – gli studi sul gambling stanno compiendo i primi passi. Entrano in azione i “gamblers anonymous” i gruppi di auto aiuto tra giocatori ed ex giocatori (così come succede tra gli alcolisti)».

• Il gioco più frequentato è il Superenalotto, provato da 1 adulto su 5, seguito dal Gioco delle carte, dal Gratta-e-vinci e dal Lotto.

• Il gioco che occupa la prima posizione nella classifica della spesa è invece il Lotto, seguito dal Bingo e dal Superenalotto.

• I giocatori che frequentano il Casinò, le sale Snai e l’ippodromo sono pochi, ma assidui e più forti scommettitori. Le persone che si muovono per raggiungere questi luoghi deputati alla scommessa sono più motivati e con maggior pulsione al gioco.

• Più giovani, ma simili ai precedenti, sono i giocatori di Videopoker: pochi ma assidui, soprattutto maschi, sembrano la versione moderna del tradizionale giocatore al Casinò, all’ippodromo o nelle sale scommesse.

• Tra i giochi d’azzardo più frequentanti dalla popolazione, il Bingo è quello in cui si gioca maggiori quantità di denaro. Probabilmente a basso rischio, come dimostra l’elevata prevalenza femminile, a causa della sua diffusione potrebbe però rappresentare il più problematico dei giochi d’azzardo popolari.

• Lotto e Superenalotto sono gli altri giochi popolari con significativi investimenti di denaro.

• Totocalcio, Totip, Biglietti della lotteria e Gioco delle carte muovono un notevole numero di giocate e soldi, ma sono meno indicatori di rischio di gioco problematico o patologico.