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BAGHDAD: ESPLOSIONE QUARTIER GENERALE ONU, DOLORE E CONDANNA UNANIME

Bandiera a mezz’asta al Palazzo di Vetro dell’Onu a New York, nel giorno in cui le Nazioni Unite sono state bersaglio di un attentato nel quartier generale di Baghdad, in Iraq. Una violentissima esplosione ha squassato ieri intorno alle 16:30 (ora locale) il ‘Canal Hotel’, l’ex albergo che da qualche mese ospitava la delegazione inviata da Kofi Annan, provocando almeno 15 morti e decine di feriti, anche se il bilancio sembra purtroppo destinato a salire. Tra le vittime del personale Onu, ha pagato di persona anche l’inviato in Iraq del segretario generale, Sergio Vieira de Mello, 55 anni, brasiliano, che tra pochi giorni avrebbe terminato il suo mandato di quattro mesi alla guida della difficile missione delle Nazioni Unite nell’Iraq del dopo Saddam, per tornare al suo incarico di Alto commissario Onu per i diritti umani. La morte di De Mello è “un colpo amaro per le Nazioni Unite e per me personalmente” ha detto Annan in un messaggio letto a New York. “Quelli che lo hanno ucciso hanno commesso un crimine non solo contro l’Onu ma contro l’Iraq”, ha aggiunto il segretario generale dell’organizzazione.

Sdegno e condanna sono state espresse in tutto il mondo per la morte di De Mello e degli altri dipendenti dell’Onu, locali e internazionali, tra i quali – secondo il sito on-line del New York Times – vi sarebbe anche Nadia Younis, capo di gabinetto di De Mello ed ex portavoce delle Nazioni Unite. Uno dei primi a esprimere il proprio cordoglio è stato Giovanni Paolo II, che ha indirizzato ad Annan un telegramma a firma del segretario di Stato vaticano, cardinale Angelo Sodano. Il presidente della Commissione europea, Romano Prodi, ha inviato oggi pomeriggio un messaggio al segretario generale dell’Onu, condannando il “barbaro attentato” contro l’ufficio delle Nazioni Unite a Baghdad, destinato ad avere serie ripercussioni sul futuro dell’Iraq.

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha detto che il governo decreterà tre giorni di lutto nazionale per la morte di De Mello, originario di Rio de Janeiro. Anche la presidenza italiana dell’Unione europea ha espresso “la più ferma condanna per l’odioso attentato perpetrato contro la sede delle Nazioni Unite a Baghdad e contro la persona del rappresentante speciale del segretario generale, De Mello”. Al coro unanime di deplorazioni si sono aggiunti la Russia (“un’azione barbarica che non può avere giustificazione”), la Francia (che rinnova “il suo sostegno all’azione dell’Onu in Iraq”), la Germania (“questo attentato è un attacco contro l’avvenire del popolo iracheno” ha detto il ministro degli esteri Joschka Fischer), la Gran Bretagna, il Giappone (il premier Junichiro Koizumi ha espresso dolore per l’attentato e riconoscenza “per tutti coloro che, malgrado la situazione pericolosa in Iraq, lavorano in favore della ricostruzione”). L’attuale Alto commissario per i diritti umani, Bertrand Ramcharan si è detto “scioccato e indignato” per quanto accaduto a Baghdad. L’attentato alla sede dell’Onu è stato condannato anche da molti associazioni internazionali per la difesa dei diritti dell’uomo, tra cui Amnesty Internazional e l’Organizzazione mondiale per la lotta contro la tortura.Misna