Toscana

BANCHE, CARIPRATO INCORPORATA NELLA POPOLARE DI VICENZA

Dopo 180 anni di storia, di Cariprato – banca di riferimento della seconda città della Toscana – rimane soltanto il marchio. Questa mattina il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, che la controllava al 92%, ha infatti deliberato la fusione, attraverso incorporazione, dell’istituto di credito pratese nella capogruppo Banca Popolare di Vicenza, «con il mantenimento – appunto – del marchio Cariprato sul territorio di riferimento».La decisione di procedere all’incorporazione di Cariprato è stata comunicata stamani al cda dell’istituto di credito pratese dai vertici della Banca Popolare di Vicenza, nel corso di un incontro che si è tenuto nel massimo riserbo presso la storica sede di palazzo degli Alberti. Cariprato, dunque, verrà incorporata dalla Banca Popolare di Vicenza (stessa sorte per la Banca Nuova, con base a Palermo, controllata al 100% dall’istituto di credito vicentino). L’operazione dovrebbe andare in porto entro la fine dell’anno. La Banca Popolare di Vicenza, che attualmente detiene il 92% delle azioni societarie di Cariprato, riconoscerà un concambio alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Prato, per la sua quota pari all’8% del capitale, per una cifra che potrebbe aggirarsi intorno ai 35 milioni di euro. Cariprato manterrà il proprio marchio e le proprie insegne, ma non vi sarà più nè un consiglio di amministrazione nè una direzione generale pratesi. A questo proposito resta da capire quale sarà la sorte degli oltre 200 dipendenti inquadrati nella direzione generale di Cariprato. A Prato – fanno sapere dalla banca vicentina – verrà costituita una nuova direzione regionale, a capo della quale sarà confermato l’attuale direttore generale di Cariprato, Franco Tonato. Inoltre sarà istituito un comitato regionale, organo puramente consultivo, formato da esponenti autorevoli del tessuto sociale ed economico toscano e in particolare pratese. Dai vertici della banca soltanto un comunicato stampa con il quale si annuncia il riassetto dell’istituto vicentino, spiegando che questo permetterà di semplificare e razionalizzare la struttura attuale con attenzione al contenimento dei costi”. “La struttura territoriale – si legge nella nota – manterrà ampia autonomia per la gestione del credito per assicurare una consolidata attenzione all’economia del territorio».In città si assiste ad un’amara rassegnazione. Ufficialmente soltanto il sindaco Cenni, il presidente della Provincia Lamberto Gestri e il vescovo di Prato Simoni (MONS. SIMONI: «UN COLPO ALLA DIGNITA E ALLA FIDUCIA DI CUI PRATO AVREBBE BISOGNO») hanno fortemente criticato la scelta della Banca Popolare di Vicenza e le modalità improvvise con cui è stata realizzata.