Toscana

BENEDETTO XVI, MESSAGGIO GIORNATA MIGRANTE: TUTTI HANNO DIRITTO AL FUTURO”

“Il vasto processo di globalizzazione in atto nel mondo porta con sé un’esigenza di mobilità, che spinge anche numerosi giovani ad emigrare e a vivere lontano dalle loro famiglie e dai loro Paesi. La conseguenza è che dai Paesi d’origine se ne va spesso la gioventù dotata delle migliori risorse intellettuali, mentre nei Paesi che ricevono i migranti vigono normative che rendono difficile il loro effettivo inserimento”: inizia così il messaggio di Papa Benedetto XVI per la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, celebrata il 13 gennaio, e in cui viene affrontato il tema dei “giovani migranti”. Dopo aver ricordato la cosiddetta “difficoltà della duplice appartenenza” che caratterizza molti giovani migranti e lo sfruttamento e gli abusi di cui soprattutto le giovani ragazze risultano “più facilmente vittime”, il Papa ha sottolineato come un numero crescente di bambini e ragazzi figuri tra quelli che vengono definiti “migranti forzati”, ovvero i rifugiati, profughi, le vittime del traffico di esseri umani. “A questo proposito – scrive Benedetto XVI nel suo messaggio” – è impossibile tacere di fronte alle immagini sconvolgenti dei grandi campi di profughi o di rifugiati, presenti in diverse parti del mondo. Come non pensare che quei piccoli esseri sono venuti al mondo con le stesse legittime attese di felicità degli altri? E, al tempo stesso, come non ricordare che la fanciullezza e l’adolescenza sono fasi di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’uomo e della donna, e richiedono stabilità, serenità e sicurezza? Questi bambini e adolescenti hanno avuto come unica esperienza di vita i «campi” di permanenza obbligatori, dove si trovano segregati, lontani dai centri abitati e senza possibilità di frequentare normalmente la scuola. Come possono guardare con fiducia al loro futuro? Se è vero che molto si sta facendo per loro, occorre tuttavia impegnarsi ancor più nell’aiutarli mediante la creazione di idonee strutture di accoglienza e di formazione”. Cercando di individuare soluzioni il Papa sottolinea il ruolo del sistema scolastico che dovrebbe “prevedere per i ragazzi immigrati specifici itinerari formativi d’integrazione adatti alle loro esigenze” e “creare nelle aule un clima di reciproco rispetto e dialogo tra tutti gli allievi, sulla base di quei principi e valori universali che sono comuni a tutte le culture”. “L’impegno di tutti docenti, famiglie e studenti – contribuirà certamente ad aiutare i giovani migranti ad affrontare nel modo migliore la sfida dell’integrazione ed offrirà loro la possibilità di acquisire quanto può giovare alla loro formazione umana, culturale e professionale”. Infine il papa conclude il suo messaggio con un esortazione ai giovani migranti: “preparatevi a costruire accanto ai vostri giovani coetanei una società più giusta e fraterna, adempiendo con scrupolo e serietà i vostri doveri nei confronti delle vostre famiglie e dello Stato. Siate rispettosi delle leggi e non lasciatevi mai trasportare dall’odio e dalla violenza. Cercate piuttosto di essere protagonisti sin da ora di un mondo dove regni la comprensione e la solidarietà, la giustizia e la pace”Misna