Toscana

BETLEMME, 350 TOSCANI TRA LA FOLLA DI PELLEGRINI PER INAUGURAZIONE ASILO «LA PIRA-VENTRE»

Giornata grande ieri 24 ottobre per la comunità cristiana di Betlemme, invasa come non accadeva dal 2000, inizio della seconda intifada, da 3.500 pellegrini provenienti da tutta Italia e dall’estero per l’inaugurazione della scuola materna intitolata all’ex sindaco di Firenze Giorgio La Pira e a Mariele Ventre, l’animatrice dello Zecchino d’oro, e costruita a pochi passi dalla Basilica della Natività. Un segnale di grande speranza per tutta la comunità francescana che si è prodigata per la realizzazione di questo progetto, cominciato nell’ottobre del 1998, fortemente voluto e sostenuto dalla Conferenza episcopale italiana e dalle diocesi Fiesole e Montepulciano-Chiusi-Pienza, col contributo di molteplici istituzioni pubbliche e private oltreché di tanti semplici cittadini.

La messa, celebrata in italiano e arabo nel nuovissimo «St. Francis Millennium Hall», pure inaugurato ieri, da un centinaio di vescovi e sacerdoti, è stata presieduta dal vescovo di Fiesole, mons. Luciano Giovannetti, che ha anche guidato il pellegrinaggio di 350 toscani. «L’impegno per la pace – ha detto il presidente della Regione Toscana Claudio Martini aprendo la serie di interventi istituzionali – unisce in modo indissolubile la Toscana a Betlemme e nella memoria di Giorgio La Pira si sigilla questo patto di pace che lega la Terra Santa alla Toscana, all’Italia all’Europa». Il vescovo di Montepulciano, padre Rodolfo Cetoloni, francescano, ha ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita dell’asilo, «un cantiere d’amore e un filo di speranza, tra notizie di morte e distruzione», e il sindaco di Pratovecchio (Arezzo) Angiolo Rossi, parlando a nome di tutti i laici impegnati nell’impresa, ha sottolineato il ruolo della scuola quale «ponte verso la Città Santa superando tutti i muri e le barriere costruite dagli uomini».

Il nunzio e delegato apostolico, mons. Pietro Sambi, ha detto che la scuola «è la vittoria della speranza nel futuro e nella solidarietà internazionale” e il presidente dell’Anp, Yasser Arafat, in un messaggio inviato, ha «ringraziato il popolo e le istituzioni italiane per il contributo dato all’iniziativa». Nell’immenso salone, tra tanti sindaci, amministratori, autorità, anche la parlamentare Rosy Bindi e il presidente della Fondazione La Pira di Firenze, Mario Primicerio. La giornata ha segnato anche il congedo di padre Ibrahim Faltas, padre dell’operazione, che lascia Betlemme per il nuovo incarico di parroco di Gerusalemme e che è stato ringraziato dalle autorità e salutato dalla comunità con ripetuti applausi. La scuola è un asilo modello, una struttura moderna e funzionale di 3.200 metri quadrati, disposta su cinque piani, con pannelli solari e aria condizionata, costruita secondo le norme europee tecnico-igieniche che sorge annessa al Terra Santa College, dove un tempo si trovava una concimaia. Realizzata da una equipe italo-israeliana (il direttore dei lavori Nagib Nasser, e gli aretini Elvio Fani e Lodovico Rupi) che ha dovuto affrontare non pochi problemi a cominciare da un dislivello di 33 metri, accoglie un giardino d’inverno con parco giochi coperto ed attrezzato, un porticato, aree verdi, 12 aule con servizi, laboratori, cucine, una segreteria. Può ospitare fino a 350 bambini cristiani e musulmani, dai tre ai sei anni, che saranno seguiti da una ventina di insegnanti, cristiani, di Betlemme. Stamanila prima campanella.

Ma la giornata di ieri ha compreso anche altre inaugurazioni, a cominciare dal grande salone da 5.000 posti dove, dopo cena, è in programma la rappresentazione della «Pietà», opera musicale di Nicola Piovani e Vincenzo Cerami, con Gigi Proietti come voce recitante, che torna a Betlemme dopo esservi stata nel Venerdì Santo del 1999. È ora pronto anche il centro di informazione per pellegrini, di cui Betlemme era priva, dotato di caffetteria, servizi e di un punto di informazioni turistiche, mentre è ancora in fase di realizzazione il museo “Il villaggio betlemmitano”, che dovrebbe essere ultimato entro il 2007.

Nel pomeriggio è stato infine inaugurato il Centro di documentazione e ricerca sulla storia, le tradizioni e le culture della città di Betlemme, realizzato con i contributi dei Comuni di Montevarchi e Pratovecchio e della Regione Toscana. Manca solo, ora, un ritorno in massa, regolare, dei pellegrini, quasi scomparsi dalle strade di Betlemme da quattro anni. (ANSA).