Toscana

Banco Alimentare, torna la Colletta per i poveri

di Marco LapiCiao, sono Paolo Brosio… Sabato 29 novembre fai la spesa nel tuo supermercato e aiuta anche chi è meno fortunato. Riempi il tuo sacchetto di solidarietà. Grazie.Clicchi sul sito Internet della Fondazione Banco Alimentare (www.bancoalimentare.it) e la voce del simpatico conduttore di Linea Verde ti invita a non dimenticare di partecipare all’annuale Colletta, la settima di una serie che ha visto, 1999 a parte, una costante crescita della raccolta, già triplicata rispetto all’esordio. E, da toscani, fa certamente piacere che proprio il presentatore versiliese, come sempre insieme alla «su’ mamma», sia diventato il fedele testimonial dell’iniziativa che rappresenta la punta dell’iceberg di un’attività ben più vasta ma «nascosta» nel quotidiano. Come ci spiega infatti Natale Bazzanti (nella foto con Anna e Paolo Brosio), che del Banco in Toscana è il presidente, la Colletta rappresenta solo un terzo della raccolta annuale di prodotti da destinare a enti di beneficienza. Il resto proviene dagli accordi con grande distribuzione e industria agroalimentare, che mettono a disposizione articoli per diverse ragioni non più commerciabili (ma ugualmente… commestibili!), nonché dalle sovrapproduzioni agricole gestite dall’Agea, finora voce predominante anche se destinata a diminuire per via delle nuove politiche del settore.

Un flusso enorme e sempre crescente di prodotti che i volontari del Banco riescono a gestire alla grande grazie ad un’organizzazione perfetta, frutto ormai dell’esperienza di anni. E questo, nonostante che dal 1999 al 2002 la raccolta della Colletta sia praticamente raddoppiata, gli enti riforniti siano passati da 219 a 297 (ma ora, dice Bazzanti, siamo ormai a 339) e il numero totale di assistiti sia balzato da circa 27 mila 500 a 45 mila. Intanto è cresciuta enormemente anche la raccolta del «no food» (soprattutto vestiario e prodotti per l’igiene personale), sono stati stipulati nuovi accordi con aziende, ad esempio con la Centrale del Latte di Firenze-Pistoia-Livorno, e soprattutto è già attivo il nuovo magazzino di via del Pratignone a Calenzano, ben 800 metri quadri «a portata di autostrada», facilmente raggiungibili dagli enti per i loro periodici «rifornimenti». Proprio di fronte sorge il centro commerciale Carrefour, di recentissima inaugurazione, con cui quelli del Banco sperano di avviare… proficui rapporti. Così come resta da «conquistare» ciò che va sprecato nell’ipermercato Panorama del vicino centro commerciale I Gigli. Ottimo invece, e da tempo, il rapporto con le tre catene Coop toscane, mentre è anche da registrare una maggiore collaborazione con gli enti locali in genere.

L’apertura del nuovo magazzino di Calenzano, che sarà ufficialmente inaugurato a gennaio, segna l’abbandono dello «storico» edificio di via Corelli a Firenze, in comodato alla Madonnina del Grappa, dove presto sorgerà una «cittadella del povero» gestita dalle suore di Madre Teresa. Sempre nel segno della carità, non solo e non tanto assistenziale ma carica – come sottolinea Natale – di valore educativo sia per chi la fa che per chi la riceve. E non importa la «grandezza» dell’impegno: «Anche in un gesto piccolo come fare la spesa per la Colletta – dice infatti il presidente toscano del Banco Alimentare – ci può essere qualcosa che ti cambia». E la gente in qualche modo se ne rende conto, vista la generosità, anche questa crescente, con cui ha sempre risposto.

Con identica generosità, sabato 29 novembre oltre cinquemila volontari renderanno possibile la Colletta davanti a 248 punti vendita della grande distribuzione situati in tutta la regione, 27 in più rispetto al 2002. La previsione è quella di raggiungere le 500 tonnellate, contro le 405 del 2002. Ma se tutti ci daremo da fare, potranno anche essere superate.

Ancora meno sprechi grazie al «Buon Samaritano»Il gesto di donare la spesa ai più poveri, la novità della legge del Buon Samaritano che trasforma in risorsa le eccedenze della ristorazione, sono frutto di un educazione al dono e alla condivisione. Da questa educazione germoglia la coscienza del gesto che si compie: una reale occasione di cambiamento personale e civile». Sono queste le parole che meglio descrivono il senso del lavoro dei volontari del Banco Alimentare e della generosità di chi partecipa all’annuale Colletta. E la legge cui fanno riferimento, approvata nel luglio scorso, rappresenta un’ulteriore tappa nella lotta agli sprechi che contraddistingue da sempre l’azione del Banco stesso. Il nuovo testo permette infatti a tutte le organizzazioni che operano a fini di solidarietà sociale, riconosciute come Onlus, di recuperare gli alimenti ad alta deperibilità (cibo cotto, alimenti freschi, etc) rimasti invenduti nel circuito della ristorazione (mense aziendali, scolastiche, etc) e di distribuirli ai bisognosi.A tal fine, le organizzazioni in questione vengono equiparate al «consumatore finale» e sollevate quindi da tutti quegli adempimenti burocratici che, di fatto, rendono più complessa l’assistenza agli indigenti.

Il sito del Banco Alimentare