Toscana

Bekaert, Cisl: fatto un passo avanti. Cgil: non soddisfatti. Rossi: serve proroga della cassa integrazione

Sono due i piani industriali pervenuti al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico. Uno da parte di Trafilerie Meridionali, azienda di Chieti interessata ad attingere al know-how dei lavoratori Bekaert, orientata alla produzione di filo tubo e altri trafilati in acciaio, l’altro è quello della Cooperativa di lavoratori che oltre al filo tubi erogherebbe servizi di manutenzione industriale.

«Stamani è stato fatto un passo in avanti; c’è una possibilità concreta, ma è necessario dargli effettiva sostanza e fattibilità e va fatto nei tempi giusti; e se non bastano i due mesi rimasti di cassa integrazione bisogna trovare il tempo per concretizzarla. Di certo non accetteremo che i lavoratori vengano licenziati». È il commento del segretario generale Fim-Cisl Toscana Alessandro Beccastrini e del segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi, al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla Bekaert di Figline Valdarno. «Rispetto all’ultimo incontro – dicono Beccastrini e Franchi – abbiamo fatto un passo in avanti: il piano di Trafilerie Meridionali è stato valutato convincente dal governo e da Invitalia; Invitalia si è detta disponibile a entrare nel capitale del nuovo soggetto che dovrebbe nascere; anche alcuni produttori di acciaio si sono detti disponibili a valutare la partecipazione al progetto come partner industriali. Certo il tempo è un fattore di fondamentale importanza e se non ci fosse la proroga degli ammortizzatori, il tempo bisognerà in qualche modo farselo dare da Bekaert». L’ipotesi della cooperativa è stata affrontata, ma non valutata nel merito, perché secondo il ministero mancavano una serie di elementi e di dati. Il ministero si è impegnato a riconvocare tutti i partecipanti al tavolo entro la fine del mese di novembre.

“Non ci riteniamo soddisfatti dell’incontro” dichiara Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze che aggiunge: “a due mesi dalla scadenza della cassa integrazione per i 211 lavoratori, ci troviamo davanti a due sole proposte, di cui una frutto di un’iniziativa di alcuni lavoratori. Entro la fine dell’anno, in soli due mesi, non siamo in grado di valutare la solidità del progetto di Trafilerie Meridionali e del suo partner, peraltro sconosciuto. Ad oggi non è stato neanche ipotizzato il numero di lavoratori che potranno essere ricollocati. Accogliamo con favore l’apertura di Bekaert alla produzione dello steel cord che dà maggior certezza occupazionale a tutti i lavoratori rispetto alla sola produzione di filo tubo finora consentita dall’accordo. Resta però per noi inaccettabile trovarsi di nuovo nella condizione di dover fare una trattativa con il conto alla rovescia dei licenziamenti, per questo abbiamo chiesto alla multinazionale il ritiro della procedura di licenziamento”.“Due ipotesi di reindustrializzazione ce l’abbiamo. Però serve tempo per formalizzarle ed analizzarle. Nel frattempo dobbiamo garantire gli oltre 200 lavoratori che attendono. Per questo è necessario prorogare di alcuni mesi la cassa integrazione straordinaria per cessazione che scade alla fine dell’anno. Sarebbe sciocco non prendere in considerazione questa ipotesi”. È questa la richiesta portata alla riunione di oggi al ministero dello Sviluppo economico, convocata per fare il punto sulla vertenza legata all’ex Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), da parte del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. “Intanto stavolta- precisa Rossi- la tavolo c’era una sottosegretaria, Alessandra Todde, e non soltanto una figura tecnica. L’advisor ha fatto un buon lavoro. Siamo molto contenti del fatto che circa 100 lavoratori nel frattempo si siano ricollocati”. Adesso, avverte, “é necessario salvare questo sito produttivo e dare lavoro agli altri. Riconfermo la disponibilità della Regione a far sì che questo avvenga. È positivo che siano state prese in seria considerazione entrambe le proposte in essere, quella delle Trafilerie Meridionali e quella della cooperativa costituita da 70 ex lavoratori Bekaert”.Due proposte che secondo Rossi potrebbero anche stare insieme. Per capirlo “serve tempo, ma intanto incassiamo la disponibilità dell’azienda a concedere che a Figline si produca anche lo steel cord. E se oggi abbiamo in campo queste ipotesi lo si deve alla lotta dei lavoratori che da parte nostra abbiamo sempre sostenuto”. La sottosegretaria Todde, da parte sua, si è detta disponibile a portare al tavolo del ministero del Lavoro la richiesta di proroga di cassa integrazione. Per completare la reindustrializzaizone l’esponente di governo fissa la scadenza alla fine di aprile.