Toscana

Bekaert, tavolo al Mise: «Mai vista arroganza simile». I licenziamenti non si fermano

L’azienda, rivela Cerza, «non è disponibile a sospendere la procedura: ha detto che per loro si può trattare, ma entro 75 giorni, ben sapendo che 14 se ne sono già andati. E in questo non ha voluto prendere in considerazione alternative, pur con la disponibilità del ministro di mettere a disposizione tutti gli ammortizzatori possibili e con la nostra disponibilità di cercare una soluzione con l’azienda». Dall’altra parte del tavolo, continua sempre Cerza, «la posizione del governo è stata esemplare. Ha detto chiaramente che in Italia c’é un’etica del lavoro e che una multinazionale non può solo prendere». Il colosso belga, commenta anche la Fiom Cgil, «è tornato indietro rispetto alla piccola apertura di ieri in Confindustria e non ha accettato la sospensione delle procedure di licenziamento perché, allungare i tempi, potrebbe richiedere troppo tempo e troppe perdite economiche». Ma qui, sottolinea Daniele Calosi, segretario della Fiom Firenze, «stiamo parlando di 318 lavoratori diretti e circa cento dell’indotto, che perdono il lavoro. Sono oltre 400 famiglie, non numeri. Le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali, la Regione e il ministro Di Maio, sono unite e determinate ad allungare i tempi delle procedure per avere il tempo necessario per una soluzione alternativa».