Toscana

Blair: misure straordinarie contro il terrorismo

Neanche “tutta la sorveglianza di questo mondo” può impedire attentati come quello di giovedì 7 luglio a Londra. Ne è convinto il primo ministro britannico Tony Blair che in un’intervista alla Bbc ha lodato i londinesi per la fermezza dimostrata. “Tutte le nazioni – ha aggiunto – devono prendere misure straordinarie per prevenire il terrorismo. Ma non c’è pericolo – ha assicurato – che la Gran Bretagna divenga un paese illiberal”. Il bilancio delle vittime, fermo per ora a 50, è purtroppo provvisorio. Molti altri corpi sono ancora in un vagone del treno della Piccadilly line che viaggiava tra King’s Cross e Russel Square. Il recupero è reso difficile dal rischio di crolli. Potrebbero essere dei circa 20 dispersi, tra i quali c’è anche una italiana, Benedetta Ciaccia, di 31 anni che lavorava nella city, della quale non si hanno notizie da giovedì mattina. Preoccupazione per la sua sorte è stata espressa dalla Farnesina.

Scotland Yard ha confermato che ci sono stati 700 feriti: 350 sono stati curati sui luoghi delle esplosioni, altri 350 sono stati ricoverati nei vari ospedali londinesi. Di quest’ultimo gruppo 250 sono stati già dimessi; tra i cento ancora sotto cura, 22 sono in condizioni molto gravi. Bilancio definitivo invece per le vittime dell’esplosione sull’autobus numero 30: tredici morti sono stati recuperati tra le lamiere accartocciate all’incrocio tra Woburn Square e Tavistock Place.

Chi è riuscito a salvarsi è stato l’autista della vettura rossa a due piani esplosa. George Psaradakis è tornato a casa con la divisa lacera e insanguinata; lui, che si trovava al volante dell’autobus, ha riportato solo qualche graffio ed escoriazione, ma è sconvolto.

Sul fronte delle indagini la polizia sta seguendo diverse piste e – ufficialmente – non c’è al momento un ricercato in particolare. C’è la preoccupazione che la cellula terroristica possa essere ancora in grado di ordire nuovi attentati. “Se un gruppo capace di aver portato a termine questi attacchi resta in libertà, potrebbe colpire di nuovo”, ha detto il ministro degli interni Clarke. Sembra accertato che le tre bombe siano esplose contemporaneamente nella metropolitana, grazie a dei timer. Secondo il «Times» le quattro bombe utilizzate, del peso di 5 kg l’una, sono state probabilmente fabbricate da un solo artificiere con esplosivo militare che potrebbe provenire dai Balcani. Resta ancora da capire perché la quarta bomba sia esplosa 47 minuti dopo su un autobus. Tra le ipotesi c’è che anch’essa fosse destinata ad una stazione del metro ma che l’attentatore che la doveva piazzare (e che potrebbe essere tra i morti dell’autobus “30”) non abbia potuto rispettare il piano prestabilito. Alcuni sopravvissuti a quella esplosione hanno raccontato di un uomo dalla pelle olivastra che era intento ad armeggiare con qualcosa in un sacchetto. Sempre secondo la stampa britannica nel mirino ci sarebbe il marocchino Mohammed al Guerbouzi, cittadino del Regno Unito, dove risiede dagli anni ’80, già sospettato di coinvolgimento negli attentati di Casablanca (2003) e Madrid (2004). Ai numeri di telefono di Al Guerbouzi – che ora sarebbe sparito – sarebbero giunte telefonate da un altro marocchino, Jamal Zougam, ritenuto uno degli esecutori degli attentati di Madrid.

Un messaggio attribuito alle falangi di Abu Hafs el Masri-Brigata europea di al Qaida/Jihad e pubblicato oggi su un sito islamico rivendica gli attentati di due giorni fa a Londra “capitale degli apostati” e minaccia altri attacchi. Il comunicato, la cui autenticità non è verificabile, è pubblicato sul forum www.tajdeed.org.uk/forum/ e promette che “i prossimi giorni vedranno i più grandiosi atti della jihad contro coloro che hanno dichiarato guerra all’Islam e ai musulmani… non ci calmeremo e non ci fermeremo fino a quando la sicurezza non sarà una realtà sulla terra d’Islam, dei musulmani, in Iraq, in Afghanistan e in Palestina”. “Abbiamo cominciato con Madrid… Istanbul e oggi Londra e domani i mujaheddin avranno altre parole da dire in un altro posto”, conclude il messaggio.

Berlusconi: da settembre ritiro di 300 uomini dall’IraqDa Gleneagles al termine del G8, il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, ha annunciato una progressiva riduzione del contingente italiano in Iraq a partire da settembre. Si parla del rientro di circa 300 unità. Il presidente ha però smentito che questo sia dovuto all’attentato londinese e alla paura che l’Italia possa essere il nuovo prossimo obiettivo dei terroristi, così come minacciato in alcune rivendicazioni.”Continua il programma, – ha replicato ai giornalisti Berlusconi – non vedo perché avremmo dovuto cambiare il programma che era già assolutamente scadenzato. Tanto è vero che subito il ministro della Difesa ha confermato” il rientro dei 300 soldati italiani.

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