Toscana

C-GLOBAL: PROBLEMI PER PASSAGGIO DEI DIPENDENTI AL GRUPPO BASSILICHI SPA

Non trovano pace i dipendenti toscani di C-Global. La società si era impegnata a cedere, entro metà maggio, alcuni servizi bancari a Bassilichi spa. Servizi fino ad oggi svolti dai dipendenti pisani e fiorentini della società di Collecchio e che, passando a Bassilichi, avrebbero mantenuto il loro posto di lavoro in Toscana. L’operazione – benedetta dalla Regione Toscana – avrebbe dovuto salvaguardare anche il destino dei dipendenti delle aziende dell’indotto, in regola con il pagamento degli stipendi e degli oneri contrattuali. Sul piano formale il passaggio doveva essere accompagnato da un accordo sindacale. E, in effetti, questa mattina i rappresentanti dei sindacati e dell’azienda si erano dati appuntamento alla sede fiorentina di Bassilichi per concludere l’accordo. «Ci siamo seduti al tavolo – ricostruiscono i sindacalisti di Fabi, Fiba/Cisl, Fisac-Cgil, Fisascat-Cisl, Filcams Cgil, Uilca e UilTucs – con tutte le migliori intenzioni del mondo. Ma quando abbiamo chiesto ai dirigenti di Cedacri Giorgio Guerreschi e Paolo D’Arrico di farci una loro proposta su quali garanzie intendessero offrire ai dipendenti toscani che dovranno passare a Bassilichi (e a quelli che, invece, resteranno nel gruppo Cedacri) questi si sono rifiutati. Anzi: hanno abbandonato il negoziato, dichiarando di ritenersi liberi da qualsiasi impegno».Le organizzazioni sindacali parlano di «un fulmine a ciel sereno. Solo cinque giorni fa le aziende avevano manifestato la propria volontà a trattare con i sindacati, per individuare una soluzione concordata sulle sorti dei lavoratori toscani del gruppo».Cosa succederà adesso? Il passaggio di alcuni servizi bancari da C-Global a Bassilichi non parrebbe messo in discussione. Ma lo sarebbe il destino dei lavoratori di Ospedaletto e di Firenze.A questo punto i sindacati hanno scritto a tutti i consiglieri di amministrazione (la proprietà del gruppo è costituita da 25 banche) per raccontare loro come si sono svolti i fatti. «La proprietà del gruppo – dicono i sindacalisti – è costituita da 25 banche che devono essere informate del fatto che mentre i sindacati si sono dimostrati aperti al confronto con l’intenzione di trovare una soluzione condivisa, i dirigenti di Cedacri non hanno fatto altrettanto».Offrono una versione diversa dei fatti i dirigenti di C-Global, che, in una nota inviata al nostro settimanale, precisano di non voler mettere in discussione quanto già deciso, ma che all’incontro di quest’oggi i sindacati avevano avanzato ulteriori rivendicazioni «che nulla hanno a che vedere con la situazione delle sedi di Pisa e di Firenze» e che sono state giudicate inaccettabili.