Toscana

CARCERI, IN TOSCANA ARRIVA IL GARANTE DEI DETENUTI

E’ istituito il garante dei detenuti della Regione Toscana. La proposta di legge è passata oggi, mercoledì 11 novembre, nell’Aula del Consiglio regionale ed entrerà in vigore l’1 gennaio 2010. I voti a favore sono stati 33, 12 quelli contrari. I compiti principali del “Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale” (così si chiama ufficialmente) sono quelli di un’autorità terza, tra le istituzioni carcerarie ed i detenuti, che collaborerà a migliorare le condizioni di detenzione e contribuirà anche nell’opera di reinserimento.Esso si occuperà di tutti i detenuti presenti in Toscana negli istituti penitenziari, penali per minori e negli ospedali psichiatrici giudiziari oltre alle persone ospitate nei centri di identificazione ed espulsione, dei soggetti presenti nelle strutture dedicate al trattamento sanitario obbligatorio.Il garante dei detenuti svolgerà il proprio ruolo per assicurare alcuni diritti fondamentali: il diritto alla salute, il miglioramento della qualità della vita, l’istruzione e la formazione professionale, le prestazioni finalizzate al recupero rieducativo ed al reinserimento nel mondo del lavoro una volta scontata la pena.“I fatti di questi giorni, dal caso Ciucci a Roma ai numerosi suicidi in carcere, dimostrano come l’istituzione di figure di garanzia delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, siano fondamentali per la tutela dei diritti. L’invivibilità del carcere – ha sottolineato il capogruppo di Prc, Monica Sgherri -, causata anche dal sovraffollamento, sta creando un allarme sociale enorme. Pensiamo al carcere di Sollicciano dove ad una capienza massima di 450 posti corrisponde la presenza di 900 detenuti”.“La nuova legge prevede la piena collaborazione di questa figura regionale con gli organismi statali preposti, occupandosi delle problematiche dei detenuti nel loro rapporto con il sistema carcerario –ha continuato la Sgherri-, in modo da rendere quest’ultimo più vivibile e tollerabile. Il Consiglio e la Giunta regionale stipuleranno accordi e protocolli di intesa con le amministrazioni statali competenti. Al garante è riconosciuta un’indennità pari al 70% di quella di un consigliere regionale ed avrà un ufficio per lo svolgimento del lavoro”.Per il portavoce dell’opposizione, Alessandro Antichi (Fi/Pdl), l’importanza della nuova legge sta tutta nel trattamento economico del garante per i detenuti. Per lui potrebbe servire a garantire un posto ad un ex consigliere che alle prossime elezioni non verrà rieletto. “La garanzia dei detenuti è importante –ha detto Antichi- ma non si ottiene con proposte così demagogiche”. La proposta di Antichi: togliere il costo ed imputare al Difensore Civico le competenze del nuovo garante.Il consigliere Fabio Roggiolani (Verdi) è intervenuto a nome di tutti i colleghi di ‘Sinistra ecologista e libertà’, ricordando che aveva sollevato fin dal 2002 il problema dell’emergenza in carcere. “Antichi che è un difensore dei diritti umani, come ha fatto per il Tibet, adesso non può fare queste immotivate allusioni. Perché allora non tagliare i posti del Corecom dove siedono i rappresentanti del Pdl, quei costi non lo turbano? Perché se la prende con uno strumento che vuole dare qualche diritto ai morti di fame? Sarebbe stato più corretto un emendamento per discutere di ridurre l’indennità, senza dire che questa figura è strumentale. Il garante dei detenuti è utile perché è in grado di migliorare, come autorità terza, i rapporti dentro il carcere. Partendo anche dalle piccole cose”.A proposito Roggiolani ha ricordato un caso penoso, di un ritardo di un certificato, che ha portato al suicidio una detenuta nel carcere di Arezzo alla quale avevano tolto il suo bambino che avrebbe potuto riavere se gli atti fossero stati fatti in tempo.“Per chiarezza –ha concluso Roggiolani – per essere nominato garante la legge prevede requisiti professionali e titoli che non permetto a nessun consigliere regionale di partecipare all’incarico”.