Toscana

CELIACHIA: BUONI GRATUITI PER CIBI SENZA GLUTINE ANCHE NEI SUPERMERCATI

Corsi di formazione per i ristoratori, un ‘bollino blu’ per identificare i ristoranti che hanno menù apposta per i celiaci, e anche ‘buoni’ per acquistare alimenti senza glutine al supermercato. Sono alcune delle iniziative che la Regione Toscana ha messo in campo per andare incontro alle esigenze dei celiaci e semplificare loro la vita. Le ha presentate stamani – alla vigilia della Giornata mondiale della celiachia, che si celebra l’8 e il 9 ottobre – l’assessore regionale al diritto alla salute Enrico Rossi, in una conferenza stampa alla quale sono intervenuti anche Elisabetta Tosi, presidente della sezione toscana dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia), e Claudio Vanni, responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze.

In Toscana si calcola che siano 36.000 le persone affette da celiachia, ma solo 4.000 sanno di averla. Negli ultimi anni si sta diffondendo una maggior consapevolezza nei confronti della malattia, ed è sempre più frequente trovare alimenti adatti e ristoranti che fanno menù ad hoc. La Toscana già da qualche anno è attenta al problema e ha messo in atto una serie di iniziative: erogazione gratuita di alimenti senza glutine nelle farmacie convenzionate (54 euro al mese per la fascia da 6 mesi a 3 anni, 84 euro da 3 a 10 anni, 122 euro oltre i 10 anni), corsi per gli operatori economici, pubblicazione di un opuscolo. Ora il ventaglio delle iniziative si allarga. E’ in fase di approvazione una delibera che prevede un’apposita formazione professionale per gli operatori del settore alimentare, specifiche linee guida per la vigilanza sulle imprese alimentari, e anche la messa a punto, da parte dell’AIC, di una sorta di ‘bollino blu’ per i ristoranti ‘accessibili’ ai celiaci, con menù adeguati e preparati nella maniera corretta, con tutte le dovute attenzioni. Inoltre verrà estesa a tutte le Asl un’iniziativa condotta per ora a livello sperimentale solo a Piombino: corsi di formazione rivolti ai ristoratori e tenuti da medici.

Ma c’è un’altra novità importante. Finora gli alimenti senza glutine venivano erogati gratuitamente in farmacia (in seguito a un’apposita autorizzazione rilasciata dalle Asl, previo accertamento della malattia). Presto, grazie a un protocollo che verrà siglato nei prossimi giorni, sarà possibile avere questi alimenti anche nei supermercati. Per ora il protocollo (realizzato in collaborazione con l’AIC) verrà firmato tra Regione e Unicoop, che ha una linea di prodotti già certificati dal Ministero; ma successivamente potrà essere esteso anche ad altre aziende della grande distribuzione. Le stesse Asl che finora rilasciavano l’autorizzazione per ritirare i prodotti nelle farmacie, distribuiranno ai celiaci dei buoni mensili (sempre del valore di 54, 84 e 122 euro, a seconda delle fasce di età, e in tagli da 5 e 10 euro), che potranno essere spesi sia nelle farmacie che nei supermercati.

La celiachia è un’intolleranza al glutine, cioè alle proteine contenute in frumento, orzo, segale e altri cereali. Nei soggetti geneticamente predisposti, l’ingestione di queste sostanze danneggia gravemente la mucosa intestinale, con conseguente difficoltà di assorbimento dei nutrienti. La celiachia è sempre più diffusa, ma raramente diagnosticata. Oggi l’incidenza della malattia è di un soggetto ogni 100 persone. In Italia si calcola che i celiaci siano mezzo milione, ma i casi diagnosticati sono solo 60.000. Non esiste cura per la celiachia. L’unico trattamento oggi disponibile è l’eliminazione dalla dieta di tutti gli elementi contenenti glutine. La necessità di assumere alimenti specifici e l’impossibilità di frequentare ristoranti, pizzerie e condividere i cibi dei non-celiaci comporta di fatto una marginalizzazione dei celiaci e una loro esclusione dalla vita sociale. (cs-lz)