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CICLONE IN MYANMAR: UNICEF, DONNE E BAMBINI I PIÙ COLPITI. NECESSARI ALTRI AIUTI

Le donne e i bambini costituiscono il 60% della popolazione in Myanmar, l’Unicef teme che possano costituire la parte preponderante delle vittime e degli sfollati in seguito al ciclone “Nargis” che ha colpito nei giorni scorsi le tre regioni di Yangon, Pathein e Bago. L’Unicef, presente in Myanmar dal 1950, ha subito inviato 5 team d’esperti in missione esplorativa e sta mandando in queste ore altro personale e veicoli per potenziare gli interventi di emergenza. Intanto sale drammaticamente il bilancio delle vittime, le cifre ufficiali parlano, al momento, di circa 27.000 morti e 40.000 dispersi, oltre a centinaia di migliaia di senza tetto. Il governo militare ha dichiarato lo stato di emergenza e richiesto ufficialmente l’aiuto delle Nazioni Unite. “I danni alle infrastrutture sono ingenti – ha detto Kari Egge, vicedirettore Unicef per i programmi di emergenza -. Purtroppo l’entità del disastro è tale che gli aiuti non saranno sufficienti e abbiamo bisogno di inviarne al più presto altri”. L’Unicef ha iniziato ieri una prima distribuzione di aiuti di emergenza a Laputta (uno dei centri più colpiti), fornendo sali per la reidratazione orale, medicinali di base, teli impermeabili per allestire ripari d’emergenza, additivi per potabilizzare l’acqua, barriere protettive contro l’acqua e kit di pronto soccorso e per l’infanzia.Sir