Toscana

CINA, TERREMOTO: WEN NEL SICHUAN, DIFFICOLTÀ NEI SOCCORSI

“La situazione è più grave di quanto avevamo stimato e al momento abbiamo grande difficoltà a portare avanti i soccorsi. Strade bloccate, comunicazioni interrotte e pioggia battente hanno creato diversi ostacoli” ha detto stamani il primo ministro Wen Jabao recatosi a Dujiangyan, nella provincia sud-occidentale di Sichuan, uno dei centri più colpiti dal sisma di ieri che secondo bilanci ufficiali ancora provvisori, ha intanto raggiunto i 9.219 morti accertati in otto province; un migliaio di persone, tra studenti e insegnanti, ha perso la vita nel crollo di una scuola nel distretto di Beichuan, mentre almeno 500 sarebbero le vittime nella sola città di Shifang, dove ci sarebbero anche oltre 3.000 feriti. “La vita delle persone e le loro proprietà sono le principali priorità. Molta gente è ancora intrappolata sotto le macerie, non si può perdere un solo minuto per tentare di salvare i superstiti” ha aggiunto Wen, citato dall’agenzia ‘Xinhua’, aggiungendo che non si hanno informazioni precise sulla situazione nelle contee di Wenchuan, Lixian e Maoxian, non ancora raggiunte dai soccorsi. Al termine di una riunione dei vertici del Partito comunista, il presidente Hu Jintao ha ordinato il dispiegamento di 50.000 uomini, tra militari, poliziotti, forze paramilitari e personale medico, nella zona del terremoto: i primi 1300 avrebbero da poco raggiunto l’epicentro, Wenchuan. Il governo giapponese ha intanto offerto la sua assistenza: “La Cina è un nostro vicino e, soffrendo gravi danni, vorremmo fare quanto è in nostro potere per fornire aiuti” ha detto il ministro degli Esteri, Masahiko Komura, precisando che si attende un segnale da Pechino. Il sisma, che ha raggiunto i 7,8 gradi della scala Richter, è stato avvertito in oltre la metà delle province e dei comuni della Repubblica popolare cinese, secondo il ‘China Seismological Bureau’, oltre che a Taipei, a Taiwan, Hanoi, in Vietnam e Bangkok, in Tailandia.Misna