Toscana

CISPEL: EMERGENZA CASA, ANCHE IN TOSCANA E’ ALLARME SOCIALE

Una politica regionale che garantisca finanziamenti costanti, l’approvazione della proposta di legge sulla vendita del patrimonio Erp, una corretta politica dei canoni bloccati dal 1996. Sono queste le richieste che le aziende del settore Casa di Confservizi Cispel Toscana rivolgono alla Regione Toscana per far fronte all’emergenza abitativa che ha ormai raggiunto le dimensioni di un forte allarme sociale. Le domande nelle graduatorie alloggi sono 22.000, mentre crescono le istanze di sfratto, oltre 18.800 nel biennio 2009/2011, con oltre 2.400 esecuzioni di cui 87% di morosità, in crescita costante: “Una situazione che si è aggravata a causa della crisi economica e che risente dell’assenza totale di politiche della casa nel nostro Paese – ha detto il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo – La casa non è più un’emergenza, ma un dramma quotidiano su cui occorre intervenire rapidamente”. Per questo occorre un grande piano nazionale: “Rivolgo un appello al Governo Monti perché affronti il problema di finanziamenti per la casa che non sono ancora stati previsti”. Un dramma che colpisce i giovani: “Sono circa 75.000 i giovani fra i 25 e i 34 anni che sono ancora nelle famiglie originarie, e che non hanno possibilità di uscirne, perché i loro redditi non consentono il pagamento di un affitto”, ha affermato il presidente di Confservizi Cispel Toscana. Nel commentare positivamente il fatto che “la Regione ha finalmente inserito il diritto alla casa e le politiche abitative nel programma regionale di sviluppo 2011 – 2015 e nel piano socio-sanitario integrato 2012”, De Girolamo ha avanzato una serie di proposte per far fronte in modo strutturale all’emergenza anche utilizzando le nuove tecniche edilizie per il risparmio energetico: “Diventa oggi indispensabile – ha detto – avere finanziamenti costanti inseriti in bilancio attraverso interventi mirati come potrebbe essere quello di destinare una quota del bollo auto ad un fondo per le politiche abitative”. Occorre – ha aggiunto – “restituire ‘il prestito’ di 130 milioni di euro prima dedicati all’edilizia popolare e poi stornati per tamponare il taglio dei trasporti pubblici”.Il coordinatore del settore Casa di Confservizi Cispel Toscana, Lorenzo Bani, ha insistito soprattutto sulla necessità di sbloccare la proposta di legge regionale sulle vendite del patrimonio erp: “E’ necessario riprenderla e portarla a conclusione – ha detto – per gestire con più efficienza e redditività il patrimonio esistente; per garantire risorse future al settore dell’edilizia sociale; per sanare una situazione sui piani di vendita preesistenti che rischia di aprire contenziosi insanabili”. Bani ha sollecitato “una corretta politica dei canoni bloccati dal 1996”. Mantenendo le tutele per le fasce deboli, devono essere adeguati i canoni delle altre fasce applicando un aumento percentuale variabile in funzione del reddito: “Si potrebbe prevedere per le fasce più alte l’inserimento di una quota legata alla superficie dell’alloggio ed in particolare alla sottoutilizzazione dello stesso”. Per quanto riguarda il riordino del sistema organizzativo Bani ha detto che “il livello della gestione dovrà essere necessariamente quello provinciale per garantire il governo del territorio, mentre dovrebbe essere premiato l’accorpamento fra diverse società in termini di funzione. Inoltre il sistema casa in Toscana dovrebbe essere monitorato da un’autorità pubblica regionale”.