Toscana

COMITATO DENUNCIA: IN TOSCANA NO A REFERENDUM REGIONALI PERCHE’ MANCA REGOLAMENTO PREVISTO DALLO STATUTO

“Ad un anno e mezzo dall’approvazione dello Statuto regionale non è stato ancora approvato il Regolamento attuativo per lo svolgimento di referendum”. La denuncia viene dal Comitato promotore di 3 referendum regionali (uno abrogativo e due consultivi) relativi alla legge elettorale regionale e a parti dello Statuto, composto tra gli altri da Marcello Masotti, Nicola Cariglia, Renzo Macelloni, Guglielmo Borri, Iole Vannucci, Stefano Ghilardi, Mario Razzanelli, Paolo Cintolesi, Stefano Capretti, Giampaolo Pagliai. Lo stesso Statuto, fa notare il Comitato, stabilisce all’art. 80, comma 2, che il Regolamento deve essere redatto e pubblicato entro 180 giorni. “Addirittura, l’art. 77, comma 1 prevede “agevolazioni ai cittadini” che intraprendano iniziative referendarie (come ad esempio inviare a tutti i comuni i quesiti e la modulistica per la raccolta delle firme), ma anche questo punto è lettera morta se non c’è il regolamento attuativo. Competente per predisporre questo regolamento è la Commissione Affari Istituzionali (Commissione n.1) di cui è tuttora presidente Piero Pizzi (F.I.)”.

Il 24 novemvbre scorso il presidente della giunta regionale Claudio Martini ha scritto al Comitato che le tre richieste presentate per altrettanti referendum regionali, erano “irricevibili”, proprio per la mancanza del Regolamento attuativo previsto dalla Statuto. I tre referendum erano “uno abrogativo della legge elettorale regionale e due consultivi, di cui il primo per il ripristino del voto di preferenza nella legge elettorale regionale e il secondo per il ritorno da 65 a 50 consiglieri regionali”.

“Vogliamo denunciare l’inerzia e la mancanza di sensibilità democratica della Regione Toscana – prosegue il Comitato -, che non dota i cittadini (e gli stessi partiti) di uno strumento di partecipazione democratica ritenuto ormai fondamentale (oltre che sbandierato a parole). Nonostante l’aumento del numero dei consiglieri e la scelta di assessori non consiglieri, non si trova il tempo per un adempimento fondamentale ed obbligatorio per Statuto. Facciamo quindi appello a tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza perché colmino questa lacuna, che allontana ancora di più la politica dai cittadini, ed alle realtà sociali perché si facciano sentire”.