Toscana

COMMERCIO, LA GIUNTA REGIONALE APPROVA IL NUOVO REGOLAMENTO

La Giunta regionale ha approvato in via definitiva il Regolamento di attuazione del “Codice del Commercio. Testo Unico in materia di commercio in sede fissa, su aree pubbliche, somministrazione di alimenti e bevande, vendita di stampa quotidiana e periodica e distribuzione di carburanti”.Si conclude così il processo di innovazione dell’intero comparto e il Codice del Commercio, istituito con la legge regionale 28/2005, diventa applicabile anche nella parte relativa al commercio in sede fissa. Finora, infatti, del Codice erano applicabili solo le parti relative alla vendita su aree pubbliche, alla somministrazione di alimenti e bevande ed alla vendita della stampa quotidiana e periodica.La parte più corposa del regolamento è dedicata alla disciplina delle grandi strutture di vendita. «La novità principale riguarda la tipologia delle “strutture di vendita in forma aggregata” – ha dichiarato Paolo Cocchi, assessore regionale al commercio – con cui si è voluto contrastare il fenomeno, assai diffuso negli ultimi anni, della realizzazione di esercizi di medie dimensioni a distanza ravvicinata tra loro, tale da produrre un impatto urbanistico, commerciale e sulla viabilità simile a quello delle grandi strutture. D’ora in poi – ha continuato l’assessore – le medie e le grandi strutture di vendita poste ad una distanza inferiore a 120 metri saranno considerate un’unica struttura commerciale, che dovrà essere autorizzata secondo le procedure, la programmazione, gli standard ed i limiti dimensionali previsti per le grandi strutture di vendita.»A tale proposito, il Regolamento conferma quanto previsto nella precedente disciplina, fissando il limite dimensionale massimo delle grandi strutture di vendita a 15.000 mq, siano esse realizzate come unico esercizio che in forma di centro commerciale. Solo fino al 31 dicembre 2009 una norma transitoria estende tali dimensioni a 20.000 mq per alcuni casi ben definiti: nel caso si tratti di ampliamento delle strutture già autorizzate e classificate come poli di attrazione di interesse interregionale e quando la superficie da realizzare, almeno per il 50%, deriva dal trasferimento di sede di altre grandi strutture già autorizzate e insediate nello stesso bacino omogeneo di utenza. Sono, invece, previste procedure semplificate in caso di riqualificazione (ampliamenti per accorpamento di esercizi più piccoli e trasferimenti) di esercizi già esistenti, anche attraverso una riserva di superficie per gli ampliamenti entro il 30% delle dimensioni originarie.«Il Regolamento contiene, inoltre, la previsione di specifici requisiti qualitativi e di prestazione obbligatori per le grandi strutture, in relazione alle loro dimensioni» – ha continuato Paolo Cocchi. «In sostanza più le strutture sono grandi, maggiori sono i requisiti qualitativi, costruttivi, edilizi e le garanzie ambientali e gli standard urbanistici richiesti.»L’assessore ha anche spiegato come «I parametri, gli standard tecnici e i criteri generali per la programmazione delle grandi strutture sono contenuti nel Regolamento, che tiene conto, in primo luogo, dell’esigenza di garantire al cittadino un’ampia scelta di soluzioni distributive, puntando a mantenere, nel tempo, un equilibrato rapporto tra le tre tipologie di strutture di vendita (vicinato, medie e grandi strutture), prevedendo una forma di programmazione orientata alla garanzia del mantenimento delle condizioni di concorrenza ed alla necessità di evitare situazioni di abuso di posizione dominante tra forme di distribuzione.»La programmazione vera e propria è rinviata ad apposita deliberazione della Giunta regionale, successiva all’entrata in vigore del Regolamento. Altre novità, sono costituite dall’introduzione della disciplina degli esercizi specializzati nella vendita delle merci ingombranti e a consegna differita e degli esercizi che vendono nello stesso locale all’ingrosso ed al dettaglio alcune specifiche merci. Il Regolamento contiene una serie di disposizioni di carattere generale: dalle norme che regolano le modalità di svolgimento della concertazione locale al rinvio ai Comuni delle norme in materia di medie strutture di vendita. Le nuove norme disciplinano, infine, anche le procedure per il rilascio delle autorizzazioni alle grandi strutture di vendita. (cs-Cristiano Lucchi)