Toscana

COMUNITA’ MONTANE, IN COMMISSIONE DISCO VERDE AL RIORDINO

I comuni di Bagni di Lucca, Pescaglia e Villa Basilica saranno inclusi nella Comunità montana della Media Valle del Serchio. Lo prevede la proposta di legge sul riordino delle comunità montane, licenziata dalla commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, presieduta da Ilio Pasqui (Pd). Sul testo i gruppi di centrodestra (FI-PdL, Af, Udc, An) si sono astenuti. Ha partecipato alla seduta anche l’assessore alla riforme istituzionali, Agostino Fragai. L’intervento di razionalizzazione è previsto dalla Finanziaria 2008, che impone un risparmio di almeno 2 milioni e 365 mila euro. La proposta di legge prevede la soppressione di sei comunità montane sulle venti esistenti: Alta Versilia, Arcipelago toscano, Area lucchese, Cetona, Pratomagno, Val di Merse. I criteri seguiti per la conferma sono in gran parte quelli fissati dalla Finanziaria, quali: l’esclusione dagli ambiti territoriali di riferimento dei capoluoghi di provincia, dei comuni costieri, dei comuni appartenenti a province diverse e dei comuni superiori a 25.000 abitanti. Ogni ambito territoriale deve, inoltre, contenere almeno un terzo dei comuni in situazione di maggior disagio rispetto alla media regionale, secondo l’indicatore unitario previsto dalla legge regionale 39/2004 sui piccoli comuni montani.  Le comunità montane saranno guidate dall’assemblea, dalla conferenza dei sindaci, dal presidente e dalla giunta. Tutti i componenti degli organi di governo saranno sindaci, assessori o consiglieri dei comuni di riferimento. L’assemblea sarà costituita dai sindaci e da due consiglieri per ogni comune, uno di maggioranza ed uno di minoranza. La giunta sarà composta dal presidente e da non più di tre assessori. Negli ambiti territoriali delle comunità, sia quelle confermate sia quelle soppresse, potranno essere costituite unioni di comuni, su base volontaria, idonee ad assumerne le funzioni. Nascerà così la Comunità dell’Arcipelago, che includerà, grazie ad una deroga, l’Isola del Giglio, che fa parte della provincia di Grosseto. Sarà, inoltre, avviato un processo di integrazione sul fronte socio-sanitario. Quei comuni che al 1° gennaio 2012 faranno parte di un ente per i servizi sociali cui non partecipa la maggioranza degli altri comuni della comunità montana cesserà di far parte della comunità stessa. Nel caso tale comune faccia parte di un’unione sarà l’unione ad essere soppressa.  La legge disciplina in modo dettagliato tutte le fasi di scioglimento ed estinzione delle comunità, del trasferimento del personale, in particolare quello forestale, che conserverà i contratti originari. Il voto di astensione dei gruppi di centrodestra è stato dichiarato da Alessandro Antichi (FI-PdL). “La Finanziaria 2008 introduceva un meccanismo di eliminazione automatico – ha ricordato Antichi – Questa proposta di legge cerca di attenuarne gli effetti e salvare il salvabile. Ci sono però aspetti positivi, come la trasformazione in unioni di comuni”. “E’ un’astensione costruttiva, per un percorso che abbiamo apprezzato, anche se non condiviso – ha aggiunto Roberto Benedetti (An) – L’obbiettivo del risparmio è raggiunto. Si è tagliato in modo non troppo traumatico. Non basta, però, intervenire sugli ambiti territoriali ma occorre farlo sul modo di amministrare”. “E’ una proposta coerente con gli atti di indirizzo approvati dal Consiglio regionale – ha concluso Loriano Valentini (Pd) – Per scongiurare automatismi e garantire nuove opportunità alle istituzioni toscane si è scelta la strada della legge. E’ stato fatto anche un primo passo nelle riforme istituzionali, incentivando le unioni dei comuni”. La proposta di legge sarà all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale. (dp)