Toscana

CONSIGLIO REGIONALE, DIFESA UNANIME PER OPIFICIO PIETRE DURE

La Giunta apra un tavolo con il ministro Rutelli per discutere del futuro dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze e salvaguardare l’autonomia dell’istituto ottenendo anche quella contabile. Queste, in sintesi, le richieste di una risoluzione votata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale della Toscana contro l’ipotesi di un trasferimento a Roma delle competenze dirigenziali dell’Opificio e di un accorpamento insieme ad altri istituti affini.

Il documento è stato illustrato in aula dal presidente della commissione Cultura Ambra Giorgi (Ds) che ha ricordato il ruolo importante dell’istituto che “é una realtà unica e di grande valore, nata dai Medici e oggi conosciuta in tutto il mondo che si occupa di restauro, ricerca e formazione”.

Giorgi ha poi ricordato che “ieri la commissione ha visitato il laboratorio di restuaro dell’Opificio e abbiamo potuto ammirare alcuni capolavori restaurati dopo l’alluvione e che saranno restituiti alla città e al mondo il prossimo 7 novembre al museo di Santa Croce, in occasione dei 40 anni dall’alluvione che ha colpito Firenze”. Soddisfazione per il documento è stata espressa dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini che ha sottolineato come “ci attiveremo a livello nazionale per l’Opificio che è una realtà di grande valore e importanza. L’interpellanza è uno stimolo per lavorare e ribadire che in questo tipo di partite ci deve essere una partecipazione alla discussione da parte delle Regioni. Non siamo istituzioni che recepiscono solo e soltanto delle comunicazioni. Specie la cultura – ha aggiunto Martini – è un settore fortemente accentrato dove c’è bisogno di un decentramento”.

Sul futuro dell’ Opificio fiorentino è intervenuto, fuori dall’aula, anche il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini che ha ricordato come “é un fatto positivo poter osservare l’intera convergenza del Consiglio per difendere una straordinaria eccellenza universale come l’Opificio. La Toscana ha scelto una strada, insieme alle Province, di utilizzare la cultura in eccellenza per avere una propria posizione nel palcoscenico mondiale e l’Opificio è la guida nel settore del restauro. Con questa risoluzione oggi inizia un lavoro per il futuro a partire dalla creazione di una tavola a cui partecipano i direttori dei principali musei del mondo. Dal British di Londra al Louvre di Parigi, al Metropolitan, al Prado, musei che hanno opere passate da Firenze o che hanno avuto restauratori fiorentini e toscani che sono andati lì. Nencini ha poi aggiunto che “speriamo che non ci sia alcuna forma di accorpamento e sappiamo di difendere non una posizione esosa ma giusta e difendibilissima, e pensiamo che il sottosegretario Marcucci saprà vedere questa risoluzione in tutta la sua consapevolezza e livello”.

Ampio il dibattito in Conisglio regionale seguito alla risoluzione. Per il consigliere Ds Severino Saccardi, la questione va trattata “non con spirito municipalistico. Siamo fuori dalla dimensione locale. In tempi poi in cui si parla di tagli, si viene a sapere che per l’Opificio si tratterebbe del 45% in meno sui finanziamenti per il 2006, e per l’Istituto di Roma del 4%. Una razionalità che sfugge”. Secondo la consigliera azzurra Stefania Fuscagni “il nostro Consiglio deve battersi perché i fondi per l’istituto non vengano ridotti ma aumentati”. Secondo il capogruppo Udc, Marco Carraresi “qui è in ballo il cuore e il cervello del restauro mondiale. Siamo di fronte ad una scelta folle”. Per Edoardo Bruno (Pdci) “i tagli del 45% per le spese di funzionamento sono gravissimi, ed è grave tagliare il dirigente unico presente all’Opificio per portare le decisioni sulle scelte dell’istituto a Roma. Sarei – ha aggiunto – disposto a mbnifestare davanti a Palazzo Chigi come consigliere di maggioranza”.

Per i consiglieri An Giuliana Baudone e Marco Cellai “bene la proposta di risoluzione bipartisan a favore dell’autonomia dell’Opificio delle Pietre Dure. Ora lavoriamo insieme a una proposta di legge a favore degli altri enti di rilevanza culturale sottoposti ai tagli del governo”. Secondo il capogruppo della Margherita Alberto Monaci “a livello nazionale stiamo vivendo un passaggio a dir poco impegnativo con la finanziaria . Il futuro dell’opificio è però sicuramente un argomento da affrontare con tempestività e convinzione. L’opificio ha generato negli anni un livello altissimo di professionalità che non può essere tagliato”.

Sul tema è poi intervenuto il capogruppo Prc Monica Sgherri secondo cui “molto spesso ci siamo cullati su Firenze città universale dell’arte, mentre si consumavano interventi che la sfruttavano senza contribuire alla sua crescita culturale. L’adesione convinta alla risoluzione a è anche come stimolo ad avviare, con il Prs, la definizione di cosa autonomamente possiamo e dobbiamo fare per l’Opificio di Firenze”. (ANSA)