Toscana
COOPERAZIONE, AL VIA LA CONFERENZA REGIONALE; IN TOSCANA 4 MILA IMPRESE E 60 MILA ADDETTI
Veniamo da anni controversi e difficili per l’economia internazionale ha detto che hanno prodotto conseguenze rilevanti anche per il nostro sistema produttivo, fortemente orientato verso l’export. La cooperazione, in anni così delicati, ha saputo mantenere il suo ruolo, riuscendo addirittura a produrre un incremento delle imprese. E’ una realtà, quella delle cooperative, che pur in presenza di cambiamenti epocali nel sistema produttivo internazionale, ha saputo individuare un suo spazio confermando un ruolo fondamentale e attualissimo e una indiscutibile competitività.
Le 4mila imprese cooperative rappresentano quasi il 6 per cento del totale nazionale (circa 71mila imprese). Una presenza capillare che copre una gran varietà di settori, in particolare quello sociale, sanitario e educativo (661 imprese, pari al 16,4 per cento del totale), seguito dal settore delle costruzioni e delle attività professionali e imprenditoriali (620 per ciascuna voce, pari al 15,6). 512 sono le cooperative del comparto abitativo (pari al 12,7 per cento del toale), 400 quelle del trasporto merci (10 per cento), 368 quelle agricole (9,2).
Tutto il territorio toscano è fortemnete rappresentato con una concentrazione a Firenze (23 per cento delle imprese e 33 per cento degli addetti); il capoluogo è seguito da Lucca e Pisa (dove si trova l’11 per cento delle imprese), mentre Livorno è la seconda provincia per numero di addetti (13 per cento).
Sul piano occupazionale gli addetti sono circa 63mila corrispondenti al 5,6 per cento degli occupati in regione. Le cooperative si dimostrabno imprese di dimensioni più grandi rispetto alla media regionale: la media occupati è di 17 per impresa, quattro volte in più rispetto alla media delle imprese non cooperative.
Le cooperative toscane si dividono in due grosse componenti: la prima è quella delle cooperative aderenti alle centrali riconosciute (Legacoop, Confcooperative, Agci, Unci), la seconda è la parte delle cooperative cosiddette spurie, perché non aderiscono a alcuna associazione.