Toscana

COOPERAZIONE, MEDICI CINESI AL POLICLINICO LE SCOTTE DI SIENA

Medici cinesi in arrivo al policlinico Santa Maria alle Scotte grazie ad un progetto di cooperazione nel settore della medicina tra Siena e la Cina. L’accordo è stato sottoscritto tra l’Assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana e il Direttore Generale del Dipartimento  Risorse Umane del Ministero della Sanità Cinese e, per tre anni, alcuni medici provenienti dalle più prestigiose strutture sanitarie della Cina, potranno svolgere periodi formativi presso gli ospedali della Toscana. A fare da apripista in questa esperienza c’è il policlinico Santa Maria alle Scotte che, già dal 31 marzo, con la collaborazione dell’Università di Siena, ospita sei medici cinesi, quattro uomini e due donne. “Si tratta di un progetto – spiega il direttore generale delle Scotte, Paolo Morello Marchese – che punta a far crescere professionalmente sia i nostri medici che i colleghi cinesi grazie ad un confronto quotidiano di esperienze e competenze. Daremo il via ad uno sviluppo costante e ad un aggiornamento continuo di tutti i professionisti coinvolti nelle diverse discipline medico-chirurgiche”. I medici cinesi in questa prima esperienza, che avrà una durata di tre mesi, lavoreranno gomito a gomito con i colleghi delle Scotte tra le corsie dell’ospedale: sono specialisti in ginecologia, pneumologia, neonatologia, urologia e chirurgia cardio-toracica. “Ci sarà la massima collaborazione – aggiunge il direttore sanitario, Laura Radice – con i corrispettivi italiani all’organizzazione e alla realizzazione di programmi di formazione e di seminari. In particolare i corsi di formazione saranno destinati alla preparazione del personale medico negli ambiti di ematologia, oncologia, cardiochirurgia, microchirurgia, trapianti d’organi e medicina d’urgenza”. Per coordinare il progetto è stato costituito un gruppo di lavoro ad hoc, formato da rappresentanti di entrambe le parti, che provvederà a elaborare un piano di lavoro annuale, controllare in itinere la realizzazione dei programmi e redigere una valutazione finale al termine di ogni anno di collaborazione. “Si tratta di un progetto ambizioso e innovativo – conclude Morello – che rappresenta per i nostri medici un’opportunità per confrontare il proprio operato e le caratteristiche della nostra organizzazione sanitaria con quelli di altri colleghi appartenenti a contesti diversi”. (cs)