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COREA DEL NORD, SVOLTA NEI NEGOZIATI, PYONGYANG ACCETTA RIENTRO IN TRATTATO NUCLEARE

Con una decisione inaspettata dopo sei giorni di difficili e infruttuosi colloqui, la Corea del Nord ha accettato di rinunciare al proprio programma nucleare e di rientrare “il prima possibile” nel Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). Si tratta delle prime affermazioni positive del difficile negoziato avviato nell’agosto 2003 per convincere Pyongyang a rinunciare all’energia atomica a scopo bellico dopo che questa aveva ammesso di avere un programma segreto per l’arricchimento dell’uranio. Il regime comunista retto da Kim Jong Il ha accettato di discutere in un’altra occasione la sua richiesta di conservare comunque i reattori per produrre energia elettrica, un’istanza respinta dagli Stati Uniti che vogliono il completo e verificato smantellamento di tutte le attività nucleari in cambio di aiuti energetici ed economici, anche se altri paesi coinvolti nei colloqui, come la Corea del Sud, si sono detti non del tutto ostili alla richiesta di Pyongyang.

Alla conferenza di Pechino conclusasi oggi – la quarta dall’inizio dei negoziati che vedono la partecipazione delle due Coree, Usa, Cina, Russia e Giappone – Washington ha dato garanzie al regime nordcoreano che non seguirà l’opzione militare contro di esso e le parti hanno deciso di incontrasi di nuovo a novembre per discutere della realizzazione in concreto degli accordi sottoiscritti e per proseguire i colloqui su altri punti. Il rientro della Corea del Nord nel Tnp, da cui era uscita a dicembre del 2002, implicherebbe il ritorno nel paese degli osservatori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Misna